Draghi convocato al Quirinale: cosa succede ora

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-03

Sergio Mattarella conta di”conferire al più presto incarico per formare governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili”. Oggi Mario Draghi alle 12.00 sale al Colle. Cosa succederà?

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“Ora ci sono due strade alternative: dare immediatamente vita a un nuovo governo adeguato a fronteggiare le emergenze sanitaria sociale economica finanziaria o immediate elezioni anticipate” ha spiegato ieri Sergio Mattarella prendendo atto che il mandato esplorativo di Roberto Fico non ha avuto un esito positivo. Il Quirinale conta di”conferire al più presto incarico per formare governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili”. Oggi Mario Draghi alle 12.00 sale al Colle. Cosa succederà?

Draghi convocato al Quirinale: cosa succede ora

Sergio Mattarella aveva un’aria stanca e rassegnata quando ieri sera ha dovuto scegliere tra le uniche due vie rimaste dopo l’affossamento da parte di Italia Viva della trattativa che avrebbe portato a un governo politico. Quel Conte Ter che ormai non esiste più se non sulle pagine dei giornali ormai datate. Elezioni o governo istituzionale? Il Presidente della Repubblica ha spiegato chiaramente quanto sia pericolosa e impervia la via delle urne in questo momento cruciale per il Paese:

Vi sono adesso due strade, fra loro alternative. Dare, immediatamente, vita a un nuovo governo, adeguatoafronteggiare le gravi emergenze presenti: sanitaria, sociale, economica, finanziaria. Ovvero quella di immediate elezioni anticipate. Questa seconda strada va attentamente considerata, perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia. Di fronteaquesta ipotesi, ho il dovere di porre in evidenza alcune circostanze che, oggi, devono far riflettere sulla opportunità di questa soluzione. Ho il dovere di sottolineare, come il lungo periodo di campagna elettorale — e la conseguente riduzione dell’attività di governo — coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia. Sotto il profilo sanitario, i prossimi mesi saranno quelli in cui si può sconfiggere il virus oppure rischiare di esserne travolti. Questo richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni per adottare i provvedimenti via via necessari e non un governo con attività ridotta al minimo, come è inevitabile in campagna elettorale

Mattarella ha chiamato Draghi che, come racconta Verderami sul Corriere non si aspettava la sua chiamata. Ora dovrà capire chi lo vuole appoggiare e chi no. Ma sarà difficile per le forze politiche che non hanno trovato una soluzione alla crisi dire di no al Capo dello Stato. É lui il baluardo che rafforza Draghi ed è lui che ha invitato “alla responsabilità dei partiti, in modo che abbandonino le strategie faziose degli ultimi tempi e si impegnino a dar vita a un governo in grado di durare almeno fino al prossimo anno, senza dover rimettersi ancora una volta all’arbitrato del Colle”

Al fondo di una crisi di governo che è soprattutto crisi di sistema, Sergio Mattarella chiama Mario Draghi per un esecutivo «di alto profilo» e «senza formula politica». È una decisione che il capo dello Stato non aveva preparato con i partiti e che affiderà al voto del Parlamento: lì dove l’ex presidente della Banca centrale europea dovrà conquistarsi la fiducia. Draghi è stato colto di sorpresa dalla telefonata del capo dello Stato, sebbene fosse consapevole che in caso di emergenza sarebbe potuta arrivare. Sa che il suo compito sarà difficile e delicato: costruire una maggioranza solida, nelle condizioni in cui versano oggi le Camere, sarebbe di per sé un’operazione improba. Ma il messaggio alla Nazione del presidente della Repubblica è uno scudo che agevolerà il suo percorso

Su chi può contare Draghi? Italia Viva ha espresso immediatamente il suo appoggio, come ha confermato ieri Maria Elena Boschi a Cartabianca:  “Non so se Mario Draghi accettera’ l’incarico, confermo la disponibilita’ di Italia Viva. Noi sosterremo questo impegno del presidente della Repubblica, dopo l’appello che ha rivolto alle forze politiche. Noi ci siamo”. Il Partito Democratico, pur furente con Matteo Renzi, non può che dire sì a Mattarella come scrive Zingaretti: “Da domani saremo pronti al confronto per garantire l’affermazione del bene comune del Paese. Abbiamo fatto davvero di tutto per ricostruire una maggioranza, in un momento difficile. Il presidente Mattarella, che ringraziamo, con la sua iniziativa ha posto rimedio al disastro provocato dalla irresponsabile scelta della crisi di Governo”. Per quanto riguarda i 5 Stelle si è alzata subito la voce ostile di Di Battista che ha parlato di Draghi come “apostolo delle élite”. E anche Crimi gli fa eco: “Il Movimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l’unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi”. In realtà, scrive sempre Verderami, “nei Cinque Stelle già si delinea la faglia tra l’ala movimentista e Di Maio, che vede in Draghi un passaggio traumatico ma in prospettiva proficuo per la maturazione del Movimento. Giorgia Meloni ha già dichiarato che Fratelli d’Italia sarà all’opposizione e giudica sempre le elezioni come la via maestra anche se spiega “nel centrodestra ci confronteremo, ma all’appello del presidente rispondiamo che, in ogni caso, anche dall’opposizione ci sarà sempre la disponibilità di FdIalavorare per il bene della nazione”. Berlusconi non ha dichiarato espressamente il suo appoggio, ma ha sempre apprezzato Draghi e in tanti in Forza Italia premono per entrare nella cosiddetta “Maggioranza Ursula”. Diverso è il discorso di Salvini. Se ieri a caldo ancora perorava l’ipotesi delle urne poi si è detto possibilista. Anche oggi in un’intervista sul Corriere spiega: “Noi abbiamo cinque priorità. E su queste decideremo. Come le dicevo, il punto non è il nome della persona. È lui che ci deve dire che cosa intende fare. Per noi, si possono approvare rapidamenteidecreti su queste priorità, e poi andare al voto a maggio o giugno. Entro l’11 aprile si può concludere il lavoro di approvazione delle misure urgenti per il Paese”. Sarà appoggio esterno? Marco Di Fonzo fa un po’ di conti ipotizzando su quanti voti favorevoli può contare al momento Draghi al Senato: “senza i voti di M5s, Lega e FdI non c’è maggioranza (si arriva a 145)”. Concetto Vecchio su Repubblica racconta quanto potrebbe durare un governo Draghi:

Che orizzonte avrà Draghi? Dipende. Può essere un governo elettorale o un esecutivo di unità nazionale che può arrivare a fine legislatura. Nel primo caso potrebbe andare avanti per sei mesi pieni, quando scatterebbe il semestre bianco. Mattarella scioglierebbe ai primi di agosto e si voterebbe il 10 ottobre
Gli fa eco Tito che racconta anche il programma che Draghi dovrà portare avanti:
Il prossimo “governo del Presidente” avrà il compito ufficiale di mettere in sicurezza il Paese. Il suo programma sarà dentro il perimetro delle emergenze: Coronavirus e campagna vaccinale, Recovery Plan ed emergenza economica, il futuro termine al blocco dei licenziamenti e l’allarme sociale, alcune crisi aziendali come l’Ilva di Taranto e l’Alitalia. Una volta risolti alcuni di questi nodi fondamentali, allora gli elettori potranno dedicasi alle elezioni. Se le forze politiche riterranno che la figura di Draghi – considerata autorevole in tutti i consessi internazionali – non debba proseguire nella sua azione, allora il capo dello Stato potrà sciogliere il Parlamento entro il 3 agosto e quindi aprire i seggi per il prossimo 10 ottobre

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