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Domenica 2 febbraio: i 3000 evacuati a Venezia per la bomba a Marghera
neXtQuotidiano 22/01/2020
L’area totalmente inaccessibile sarà quella compresa in un raggio di 1.813 metri dal cantiere di via Ferraris, nel quale erano in corso gli scavi per la realizzazione di una vasca per la prima pioggia. Le principali zone abitate che verranno sgomberate sono quelle di viale San Marco, via Forte Marghera e viale Vespucci ma anche via Torino e dintorni
Domenica 2 febbraio Venezia sarà isolata dalla terraferma per la rimozione di un ordigno della seconda guerra mondiale trovato a Marghera nei giorni scorsi costringendo ad un temporaneo stop auto, treni ed aerei. Oltre tremila persone saranno evacuate, per le operazioni di disinnesco della bomba d’aereo. Ieri pomeriggio si è tenuta una riunione tecnica in prefettura per l’organizzazione delle prime misure di sicurezza da adottare.
Domenica 2 febbraio: Venezia evacuata per la bomba a Marghera
Le operazioni di evacuazione, che interesseranno un’area del raggio di circa 1.800 metri dal punto di ritrovamento dell’ordigno, cominceranno alle 6 del mattino e termineranno intorno alle 7.30. Subito dopo inizierà l’intervento di disinnesco della bomba (del peso di 500 libbre), che durerà per un massimo di quattro ore. Per buona parte della mattinata il centro storico di Venezia sarà isolato. L’ordigno sarà poi rimosso e fatto brillare in mare aperto. Gli sgomberi cominceranno alle 6 e dureranno un’ora e mezza. La palla, poi, passerà agli artificieri dell’Ottavo Reggimento genio guastatori paracadutisti Folgore di Legnago.
Spiega oggi il Corriere Veneto che l’area totalmente inaccessibile sarà quella compresa in un raggio di 1.813 metri dal cantiere di via Ferraris, nel quale erano in corso gli scavi per la realizzazione di una vasca per la prima pioggia. Le principali zone abitate che verranno sgomberate sono quelle di viale San Marco, via Forte Marghera e viale Vespucci ma anche via Torino e dintorni.
L’operazione di despolettamento della vecchia bomba aerea, con un simile raggio di sicurezza, finirà inevitabilmente per comprendere anche San Giuliano e le imprese di Porto Marghera. E, soprattutto, il ponte della Libertà. Questo significa che per diverse ore Venezia non sarà in alcun modo raggiungibile (e non si potrà nemmeno uscire) via terra: inibito il traffico privato, cancellati gli autobus, sospesi persino i treni. Trenitalia per quella domenica dovrà cancellare dai tabellini Santa Lucia e trasformare Mestre in stazione di testa, forse sacrificando qualche corsa.
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