Fatti
Il divorzio tra Scozia e Regno Unito è un bluff?
Giovanni Drogo 30/06/2016
Regno Unito e Scozia sono da sempre in una “relazione complicata” ma l’esito del voto sulla Brexit non significa che la Scozia potrà dichiararsi indipendente per restare nella UE
Che possibilità ci sono che la Scozia indica un nuovo referendum per staccarsi dal Regno Unito e rimanere nella UE? Dal giorno dopo la vittoria del Leave al referendum sulla Brexit gli scozzesi si sono dichiarati pronti a chiedere l’indipendenza pur di rimanere a far parte dell’Unione Europea. Sarebbe il secondo referendum sull’indipendenza della Scozia, che aveva già tentato di staccarsi da Londra nel 2014, guarda caso con un referendum che era finito con il 55% degli scozzesi a favore della permanenza del Regno Unito.
L’esito del referendum sulla Brexit contraddice quello sull’indipendenza del 2014?
È evidente che quando il risultato di un referendum non piace si ha la tentazione di chiederne la ripetizione finché non si raggiunge il risultato desiderato. Ecco quindi che ora la premier scozzese Nicola Sturgeon chiede a gran voce di poter indire una nuova consultazione popolare e dichiara di essere determinata a fare qualsiasi cosa per far rimanere gli scozzesi cittadini europei. Visto che 1,5 milioni di suoi concittadini si sono espressi a favore della permanenza nella UE non è giusto – spiega – che il voto degli altri sudditi di sua Maestà li condanni ad uscire. C’è da dire però che non si può non tenere conto della volontà di quei due milioni di scozzesi che nel 2014 avevano deciso che la Scozia doveva rimanere a far parte del Regno Unito. Che fare quindi? Quale volontà popolare seguire? Allo stato attuale dei fatti il Regno Unito è ancora formalmente uno dei paesi membri della UE, questo finché non verrà attivata la clausola di recesso volontario dall’Unione Europea prevista dall’Articolo 50 del Trattato di Lisbona. Anche quando il Parlamento britannico deciderà di attivare la procedura d’uscita dalla UE per altri due anni Londra rimarrà all’interno dell’Unione, e quindi dal punto di vista tecnico anche la Scozia farà ancora parte della UE.
Gli scozzesi quindi hanno già scelto (due anni fa) se rimanere a far parte della Corona oppure diventare indipendenti: la risposta è stata no. Per questo motivo c’è chi ritiene che le varie dichiarazioni fatte dalla Sturgeon in questi giorni, nelle quali si minaccia di abbandonare il Regno Unito per entrare a far parte della UE siano sostanzialmente un bluff. C’è però da tenere in considerazione che all’epoca del referendum del 2014 una delle ragioni principali a favore del remain era che andandosene la Scozia si sarebbe trovata fuori dalla UE. Questo lo aveva detto anche l’allora presidente della commissione europea che aveva detto che una Scozia indipendente avrebbe senza dubbio avuto modo di fare domanda di entrare a far parte dell’Unione ma che avrebbe potuto dover affrontare l’ostilità di altri stati membri (ad esempio il Regno Unito) che avrebbero potuto voler ostacolare il percorso europeo della Scozia in caso di indipendenza. All’epoca diverse istituzioni europee si erano poste il problema di dover scoraggiare le pulsioni autonomiste scozzesi per evitare il propagarsi delle richieste d’indipendenza all’interno di altri stati membri. Insomma, si è fatto implicitamente capire agli scozzesi che solo se fossero rimasti all’interno dell’UK avrebbero avuto la possibilità di far parte dell’Unione. In considerazione di queste “velate minacce” non si può far finta di non cogliere il fatto che alcuni scozzesi potrebbero aver scelto di dire no all’indipendenza per poter godere della possibilità di continuare a far parte di uno stato membro della UE. Il che naturalmente non possiamo saperlo con certezza. Ora però il panorama politico è mutato e le istituzioni europee potrebbero essere più ben disposte ad accogliere una domanda di accesso della Scozia alla UE, paradossalmente per un motivo simile a quello che le aveva spinte a scoraggiare la richiesta d’indipendenza; se la Scozia entrasse a far parte dell’Unione alcuni sperano di poter mitigare le spinte centrifughe innescate dalla Brexit in altri paesi europei (Francia in primo luogo). Il problema però rimane, la Scozia fa parte del Regno Unito, e il paese ha democraticamente deciso che vuole uscire dalla UE (il risultato può non piacere ma è così), pertanto anche la Scozia uscirà dalla UE. La questione dell’indipendenza si dovrà quindi porre successivamente all’uscita del paese dall’Unione, non prima.