La direttrice del supermercato di Pescara che aveva chiesto chi avesse il ciclo è stata mandata via

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-04-28

In seguito al messaggio choc della responsabile di un supermercato di Pescara che chiedeva “il nome e il cognome di chi ha il ciclo mestruale” dopo il ritrovamento di un assorbente usato fuori dal cestino negli spogliatoi, l’azienda ha optato per l’interruzione del contratto

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“Non possiamo accettare un comportamento come quello che, purtroppo, abbiamo potuto accertare nei confronti delle collaboratrici del punto vendita di via del Circuito a Pescara“: l’amministratore delegato della Cooperativa Conad Adriatico, Antonio Di Ferdinando, si espone sul caso che ha interessato il punto vendita dopo che la proprietaria del supermercato aveva inviato sul gruppo Whatsapp dei capi reparto un messaggio in cui chiedeva “il nome e il cognome di chi ha il ciclo mestruale” in seguito al ritrovamento di un assorbente usato fuori dal cestino dello spogliatoio, arrivando a minacciare di “abbassare le mutande” a tutti per controllare. La direttrice del punto vendita ha subìto un provvedimento disciplinare e sarà esclusa dal sistema cooperativo della catena.

La direttrice del supermercato di Pescara che aveva chiesto chi avesse il ciclo mestruale è stata mandata via

Di Ferdinando ha precisato che la società ha deciso “di procedere, come previsto dal nostro regolamento, alla risoluzione del contratto di affitto d’azienda”. “Daremo in ogni caso continuità alle attività del punto vendita – ha aggiunto – garantendo il servizio ai clienti e il lavoro ai collaboratori”. Il contenuto del messaggio inviato dalla responsabile è stato definito “raccapricciante” dalla Federazione Italiana Lavoratori Commercio, Alberghi, Mense e Servizi della Cgil che ha denunciato il caso nel corso di una conferenza stampa. “Nello stesso audio – denuncia il sindacato – la titolare minaccia ripercussioni e lettere di richiamo qualora non si fosse trovata la responsabile dell’accaduto“. Cgil ha annunciato di aver avviato “le azioni di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori” e di voler “approfondire il caso con gli organi competenti”.

Il commento di Filcams Cgil Pescara

I responsabili della Filcams Cgil di Pescara e regionale, Davide Urbano e Lucio Cipollini: “Un gesto gravissimo e ignobile, una violenza inaudita da una donna verso delle donne. Saremo al fianco delle lavoratrici coinvolte per sostenerle in questo momento così difficile. Chiediamo alle lavoratrici ed ai lavoratori che sono a conoscenza dei fatti o che sono state vittime di queste vessazioni di contattarci e di dare forza alla nostra denuncia”.

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