I due dipendenti del video della LIDL licenziati

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-04-29

Rinchiusero due donne nel gabbiotto dei rifiuti che si trova nel piazzale del supermercato filmando poi la scena. Sospesi dopo il procedimento disciplinare, non lavoreranno più per la società

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Sono stati licenziati i due dipendenti della Lidl di Follonica (Grosseto) che nel febbraio scorso rinchiusero due donne nel gabbiotto dei rifiuti che si trova nel piazzale del supermercato filmando poi la scena. Il video nel web divenne subito virale e provocò violente reazioni. I due dipendenti, che erano stati sospesi dopo il procedimento disciplinare, non lavoreranno più per la società.

I due dipendenti del video della LIDL licenziati

Un trentacinquenne, che aveva un contratto a tempo indeterminato, è stato licenziato mentre all’altro, di 25 anni, non è stato rinnovato il contratto. I due dipendenti, assistiti dall’avvocato Roberto Cerboni, valuteranno se impugnare o meno i licenziamenti. La ‘prigionia’ delle due donne, sorprese dagli addetti a prendere carta e cartone dai cassonetti, è durata pochi minuti ma il video postato su Facebook ha totalizzato centinaia di migliaia di visualizzazioni e commenti razzisti. Nelle immagini si vede il gabbiotto e due degli addetti che ridono e dicono alle due donne, che si trovano oltre una parete del gabbiotto, di che non si doveva entrare in quell’area, mentre un terzo riprende la scena dicendo con tono canzonatorio «Non si può entrare nell’angolo rotture della LIDL». Il riferimento è al gabbiotto che custodisce gli oggetti difettosi che l’azienda deve restituire ai fornitori per provvedere alla sostituzione. Evidentemente le due donne sono entrate dentro il gabbiotto, sono state viste dai tre dipendenti che le hanno rinchiuse dentro. Poi l’inquadratura si sposta sulla parte superiore del gabbiotto, coperta da sbarre, e si vedono le due donne urlare e disperarsi. Dopo la loro liberazione, quasi sicuramente ad opera degli stessi addetti, le due donne si sono rivolte ai carabinieri. Il video è stato pubblicato sulla pagina Facebook “Non sono bello ma spaccio” e poi da Welcome to Favelas.
«Siamo venuti a conoscenza del video diffuso in rete — aveva fatto sapere Lidl Italia con un comunicato — Prendiamo le distanze senza riserva alcuna dal contenuto del filmato che va contro ogni nostro principio aziendale». «Lidl Italia — si leggeva nella nota — si dissocia e condanna fermamente comportamenti di questo tipo. L’Azienda sta verificando le circostanze legate al video e si avvarrà di tutti gli strumenti a disposizione, al fine di adottare i provvedimenti necessari nelle sedi più opportune».

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