Le dimissioni di Roberto De Luca

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-02-18

Il figlio del governatore della Campania lascia l’incarico di assessore al bilancio nel Comune di Salerno. Le accuse nel video di Fanpage e la risposta del suo avvocato

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Roberto De Luca, figlio del governatore della Campania, si dimette da assessore al Bilancio del Comune di Salerno. Lo ha annunciato lui stesso, prendendo a sorpresa la parola durante un convegno nella sua città. Roberto De Luca è indagato per corruzione dalla procura di Napoli in seguito alla videoinchiesta di Fanpage su presunti casi di mazzette nella gestione degli appalti per i rifiuti in Campania.

Le dimissioni di Roberto De Luca

I video del giornale online Fanpage, diffusi ieri mattina in rete, sono gli stessi che hanno dato avvio all’inchiesta della procura di Napoli in cui è rimasto coinvolto Roberto De Luca, assessore al bilancio del Comune di Salerno e figlio del governatore della Campania. De Luca jr è stato iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di corruzione per avere, secondo l’accusa, un suo collaboratore accettato la promessa di tangenti. I magistrati sono al lavoro per esaminare i materiali acquisiti e avviare la ricerca di riscontri.

Il protagonista del video di Fanpage è l’ex camorrista pentito Nunzio Perrella, che svolge in questa occasione un ruolo da “agente provocatore” fingendosi imprenditore del settore rifiuti intenzionato a mettere le mani su un appalto per lo smaltimento delle ecoballe. Perrella quantifica nel corso di un colloquio con il commercialista Francesco Igor Colletta, amico e collega di Roberto, l’ipotetica tangente: “Comunque dentro a questo 11-12 per cento è comprensivo pure Roberto, è così?”, dice. Risponde Colletta: “Dieci, quindici non undici”. Perrella incalza: “E’ comprensivo pure Roberto?”. Colletta: “Sì massimo il 15”. E’ questo lo stralcio di conversazione più scottante, quello che ha indotto gli inquirenti a indagare l’assessore salernitano. Che a quel colloquio non partecipa.

De Luca e il video di Fanpage

E’ presente, invece, a una riunione avvenuto il giorno prima, il 7 febbraio scorso, insieme con Colletta e il falso imprenditore che, registrando il tutto con una telecamera nascosta, racconta di essere lavorare per una multinazionale che opera nel settore dei rifiuti, dirottati via nave in una discarica peruviana. Roberto De Luca gli dà ascolto, si informa sulle credenziali dell’azienda, sui prezzi, sottolinea i requisiti necessari. Poi conclude: “Faccio un po’ mente locale, magari vi faccio chiamare dal tecnico in modo da iniziare ad essere più operativi”. L’indomani, in sua assenza, i presunti accenni alla tangente.

Ma l’avvocato Andrea Castaldo, legale di De Luca jr, ha risposto: “Il taglio accurato di alcune scene e il montaggio efficace quanto strumentale consegnano al pubblico una visione distorta rispetto alla versione integrale, che si presta a una scandalistica operazione, non certo alla fedele ricostruzione della realtà”.

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