La disfida delle mozzarelle sulla TAV

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-06

Di Stefano (M5S ) dice che non c’è bisogno di spedire una mozzarella venti minuti prima in Francia. I produttori di mozzarelle si arrabbiano

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“Oggi i cittadini italiani non hanno bisogno di spedire una mozzarella venti minuti prima in Francia ma hanno bisogno di poter andare da Roma a Pescara in meno di sei ore, avere l’alta velocità in Sicilia, avere una connessione territoriale all’altezza del ventunesimo secolo, cosa che non hanno. Su questo credo che Confindustria possa condividere”. Con queste parole il sottosegretario della Repubblica italiana agli Affari esteri, Manlio Di Stefano (M5S), entra nel dibattito se proseguire o meno nella costruzione della Tav.

La disfida delle mozzarelle sulla TAV

A chi gli chiede, a margine di un convegno nella sede di Assolombarda, su come si farà a convincere il vice premier Salvini, chiaramente pro-opera, Di Stefano fa notare che il leader della Lega “è ministro dell’Interno”, mentre “noi abbiamo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e lavoriamo sui numeri e sui dati, quindi su questo credo che Salvini debba fare un atto di responsabilità verso gli italiani, guardare i numeri, la potenzialità delle opere e non ragionare solo sulle parole”.

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Ma le parole di Di Stefano non sono piaciute ai produttori di mozzarelle. Dati alla mano l’export del settore del formaggi vale 2,8 mld di euro, la Cdp spinge per l’internazionalizzazione delle imprese, contro i falsi “parmesan & Co'” la battaglia è nazionale e insomma,”maggiore attenzione sarebbe gradita”. L’invito è quello di leggere il settore per quello che vale e non farlo diventare solo facili battute. “La Francia -spiega all’Adnkronos Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte – per la mozzarella è la prima destinazione. Ne esportiamo 32 mila tonnellate all’anno. Ma non solo. Complessivamente ai francesi vendiamo 90mila tonnellate di formaggi all’anno su un totale di 400mila tonnellate esportate. Per noi quindi è un mercato importante. E se si parla di infrastrutture sicuramente tutte le imprese del settore sono a favore non solo della Tav, ma di qualsiasi altra opera che aiuti nel commercio il comparto. Non si dimentichi che l’agroalimentare, come altri settori, riesce a stare in piedi proprio grazie all’export”.

Edit: Manlio Di Stefano ha spiegato meglio cosa pensa delle mozzarelle con un post su Instagram in cui si scusa con Assolatte, ma continua a non volere la Tav:

NO TAV, SÌ MOZZARELLA
Pare che Assolatte sia insorta per una mia dichiarazione odierna nella quale, scherzando chiaramente, mi opponevo al TAV dicendo che la priorità non è spedire una mozzarella in Francia 20 minuti prima ma occuparci delle infrastrutture più utili ai cittadini. E allora mi tocca rassicurare il presidente Giuseppe Ambrosi e tutta Assolatte, come è evidente in foto io sono il primo testimonial di questa nostra eccellenza che va protetta dai falsi e aiutata nella diffusione internazionale. Altrettanto evidente, però, è che il Paese abbia alcune priorità. Sono certo che i produttori di mozzarella capiscano e condividano il fatto che la necessità che un siciliano non debba impiegare 20 ore per andare da Catania ad Agrigento e un abruzzese 6 ore da Roma a Pescara, sia quantomeno prioritaria rispetto al fatto che una mozzarella arrivi 20 minuti prima rispetto ai suoi normali tempi di consegna. Altrettanto evidente è la pura ed infantile strumentalizzazione politica di questa vicenda. Il senso delle mie parole è chiaro a tutti, anche ai più accaniti consumatori e amanti di questo prodotto, tra i quali mi annovero senz’ombra di dubbio. Bando alle strumentalizzazioni sterili e francamente al limite del ridicolo, occupiamoci insieme delle priorità e della qualità di vita dei cittadini italiani.
No TAV, Sì Mozzarella.

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