“Arrivista, incline al più turpe compromesso pur di stare nei palazzi”, Di Battista se la prende (di nuovo) con Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-03

L’ex deputato del MoVimento 5 Stelle non lesina critiche (per usare un eufemismo) con il suo vecchio compagno di avventure elettorali

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Lontani i tempi in cui salirono a bordo della stessa automobile per andare a incontrare i leader dei gilet gialli francesi. Lontanissimi quegli anni in cui riempivano le piazze scandendo cori e aizzando le folle contro la casta della politica e i partiti. Oggi Alessandro Di Battista contro Luigi Di Maio è un tema di stretta attualità per via di quelle strade che si erano già divise una legislatura fa e che ora, per via di una serie di decisioni politiche prese, diventa il più classico dei “s’erano tanto amati”.

Di Battista contro Di Maio, il post al veleno su Facebook

Un post in cui trapela una fortissima delusione figlia della somma di due eventi: prima la scissione e la formazione di “Insieme per il Futuro” a sostegno del governo Draghi (di cui Di Maio fa ancora parte in quanto Ministro degli Esteri), poi l’accordo con Tabacci, la formazione di “Impegno Civico” e le voci di un inserimento del numero uno della Farnesina nelle liste del Partito Democratico (per ottenere il cosiddetto “diritto di tribuna”) in vista del voto delle Politiche in programma il prossimo 25 settembre.

“Luigi Di Maio non ha un voto. Chi conosce il fanciullo di oggi, lo evita. Trasformista, disposto a tutto, arrivista, incline al più turpe compromesso pur di stare nei palazzi. Perché il PD dovrebbe concedergli il “diritto di tribuna”, un modo politicamente corretto per descrivere il solito paracadute sicuro, tipo la Boschi candidata a Bolzano nel 2018? Perché? Che rassicurazioni ha avuto mesi fa, quando portava, insieme a Grillo, il Movimento 5 Stelle tra le braccia di Draghi? Queste sono domande che dovrebbero avanzare i giornalisti. Ma, salvo rare e preziose eccezioni, oggi i giornalisti a Di Maio non chiedon nulla. Lo trattano come Mazzarino nonostante abbia dilapidato un consenso colossale costruito con il sudore della fronte anche (e soprattutto) di persone che non hanno chiesto mai nulla in cambio. Calenda che fino a poche ore fa fingeva attacchi di orticaria al solo sentir pronunciare il nome di Di Maio sta zitto e buono. Ha ottenuto poltrone su poltrone e gli basta così”.

Poi il ricordo del Di Maio che era: quello che detestava il Partito Democratico. Insomma, un cambio di rotta improvviso, ma già visibile nel tempo. Una trasformazione politica, che secondo Di Battista è figlia della politica che ha “corrotto” l’ex capo politico del MoVimento 5 Stelle.

“Un tutto ciò qua si “rischia” un rapido decesso anche per “Impegno Civico (per le natiche di Di Maio)”. Dopo “Insieme per la Colla Vinilica” un nuovo, fondamentale, strumento per la democrazia, potrebbe scomparire a breve. Complimenti vivissimi a quei 65 fenomeni che gli sono andati dietro nella speranza di un posizionamento. Un po’ come Aldo in “Tre uomini e un gamba” adesso non possono né scendere né salire, né scendere né salire. Ma forse anche per loro c’è un “sentiero”. Tornino dignitosamente alle loro vite evitando di postare foto di Di Maio come fosse uno statista. Uno Statista pensa allo Stato, Di Maio pensa a se stesso”.

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