L’uscita di Grillo sul doppio mandato ha indispettito Conte (che ancora spera nelle deroghe per i fedelissimi)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-25

Nuove tensioni all’interno del MoVimento 5 Stelle, mentre 49 parlamentari (tra cui Fico, Taverna, Sibilia, Bonafede e Toninelli) rimangono appesi alla possibilità di una deroga alle regole

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C’è chi sta cercando in tutti i modi di convincere il garante ad attivare le deroghe sul vincolo del doppio mandato e chi, invece, sta già preparando gli scatoloni per tornare a quel lavoro lasciato per affrontare dieci anni di carriera politico-parlamentare. La fine del governo Draghi combacia con la fine di questa legislatura e per molti esponenti (di Camera e Senato, ma non solo) del M5S questo equivarrà alla conclusione del proprio percorso all’interno delle istituzioni italiane. Molti di nomi sono di spicco nell’universo pentastellato: quei grillini della prima ora che hanno contribuito alla nascita, alla crescita, al successo (e alla caduta) di quel MoVimento diventato – inevitabilmente – partito. Ma nei prossimi giorni – quando dovranno essere presentate le liste in vista del voto del 25 settembre – potrebbe compiersi un “miracolo” per molti di loro.

Deroghe doppio mandato, il piano di Conte e l’addio dei big grillini

I nomi, come detto, sono tanti. E di spicco. C’è la pasionaria Paola Taverna – attuale vicepresidente del Senato e del MoVimento 5 Stelle -, ma anche gli ex Ministri Danilo Toninelli e Alfonso Bonafede. A loro, se non ci saranno deroghe doppio mandato, si uniscono anche le figure del sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia e del Presidente della Camera dei deputati Roberto Fico. Loro sono i principali, i più riconosciuti e riconoscibili, che – stando alle regole attuali – non potrebbero più candidarsi. Almeno con i pentastellati.

Come riporta Il Messaggero, alcuni di loro sono pronti a tornare al vecchio lavoro: l’ex Ministro della Giustizia Bonafede, infatti, sarebbe già in procinto di tornare a fare l’avvocato. Così come, forse, Danilo Toninelli che potrebbe tornare a fare l’assicuratore. Poi ci sono gli altri: 49 parlamentari in scadenza (con il posto in Parlamento non rinnovabile, secondo lo Statuto). Tra di loro anche Vito Crimi (l’ex capo politico reggente che ha traghettato il MoVimento nella fase post Di Maio e pre-Conte) e, per l’appunto, Paola Taverna. E tra questa ampia frotta, c’è chi spera nelle deroghe doppio mandato da parte del garante, come spiega il quotidiano romano:

I dubbiosi infatti sono in stallo. «Vediamo che dice Grillo» è il messaggio che rimbalza sulle chat in attesa di comprendere la portata della benevolenza.

Benevolenza che potrebbe arrivare, come spiega La Repubblica, grazie al ruolo di mediazione di Giuseppe Conte. Il Presidente pentastellato, infatti, non ha digerito l’ultima uscita pubblica – via blog – di Beppe Grillo, quella in cui ha ribadito il vincolo del doppio mandato:

Il suo intervento sul blog, sabato, non era concordato con il presidente del partito, il quale non l’ha presa benissimo, vista la delicatezza del momento: la speranza di Conte rimane quella di mantenere il principio ma concedendo delle deroghe. La questione insomma non è chiusa del tutto, restano degli spiragli.

Per i vari Taverna, Crimi, Fico e altri – dunque – la partita potrebbe non essere ancora chiusa. Anche se Grillo ci ha messo la faccia e ha ribadito la sua posizione. E, ora, ci sono pochi giorni per arrivare a una sintesi. Se sarà un “no secco”, 49 parlamentari che hanno fatto la storia del MoVimento andranno “a casa” (come gridavano, nei confronti degli altri, negli anni d’oro dei comizi in giro per l’Italia). Se, invece, si arriverà a una spicciolata di deroghe, il mondo pentastellato – che ancora deve capire se riabbracciare Di Battista – si rimangerebbe ancora una volta uno dei suoi dogmi.

(Foto IPP/Felice De Martino)

 

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