Italia chiusa fino al 2 maggio: le regole del nuovo decreto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-01

Ieri è stato approvato il nuovo  decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19. Non ci saranno zone gialle per tutto il mese di aprile. Quali sono le nuove regole?

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Ieri è stato approvato il nuovo  decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19. Non ci saranno zone gialle per tutto il mese di aprile. Quali sono le nuove regole?

Italia chiusa fino al 2 maggio: le regole del nuovo decreto

Il testo del decreto prevede la proroga fino al 30 aprile 2021 dell’applicazione delle disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021. In particolare, la proroga riguarda: l’applicazione nelle zone gialle delle misure della zona arancione; l’estensione delle misure previste per la zona rossa in caso di particolare incidenza di contagi (superiori a 250 casi ogni 100mila abitanti e nelle aree con circolazione delle varianti) sia con ordinanza del Ministro della salute che con provvedimento dei Presidenti delle Regioni; la possibilità, nella zona arancione, di uno spostamento giornaliero verso una sola abitazione privata abitata in ambito comunale. Il testo prevede la possibilità entro il 30 aprile di apportare modifiche alle misure adottate attraverso specifiche deliberazioni del Consiglio dei ministri. Spiega il Corriere cosa succede per visite a parenti e amici e spostamenti:

Nelle zone che si trovano in fascia arancione «è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi». Le visite «non sono invece consentite nei territori nei quali si applicano le misure stabilite per la zona rossa».

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In particolare nel weekend di Pasqua, scrive Repubblica, ci si potrà muovere secondo i criteri validi già a Natale:

Nei tre giorni di Pasqua, da sabato a Pasquetta, in qualsiasi zona ci si trovi si potrà andare a trovare (in due e con bambini sotto i 14 anni) a casa amici o familiari all’interno dei confini regionali. Ma dal 6 aprile chi abita in zona rossa non potrà più muoversi per andare a casa di altre persone a meno che non ci siano ragioni di necessità o urgenza come assistere una persona non autosufficiente. Nelle regioni in arancione le visite ( in due e con i figli) consentite, ma non si potrà uscire dal Comune.

Per quanto riguarda le scuole, il provvedimento dispone che dal 7 al 30 aprile 2021 sia assicurato inderogabilmente, sull’intero territorio nazionale, lo svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, nonché dell’attività didattica del primo ciclo di istruzione e del primo anno della scuola secondaria di primo grado. Per i successivi gradi di istruzione è confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca in zona arancione mentre in zona rossa le relative attività si svolgono a distanza, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Per quanto riguarda invece bar, ristoranti e negozi, spiega il Fatto:

Dal 7 aprile –data di entrata in vigore del decreto – al 30 aprile, in tutto il territorio nazionale si applicano “le misure di cui al provvedimento adottato in data 2 marzo 2021”, ossia tutta Italia rossa (spostamenti vietati anche nel comune di residenza se non per motivi di necessità, bar e ristoranti chiusi, aperti solo gli esercizi necessari) o arancione (vietato uscire dal proprio comune, bar e ristoranti chiusi, stop ai centri commerciali). Tuttavia, dispone l’art. 1 “in ragione dell ’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del piano nazionale dei vaccini”, il Consiglio dei ministri ha facoltà di “deroga -re alle norme stabilite dal provvedimento”

 

 

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