La proposta di De Luca di posticipare il rientro a scuola di “20-30 giorni”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-03

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca propone “venti o trenta giorni di respiro per raffreddare il picco di contagio e sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”

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“Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola. Prendere 20/30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio, che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta, e di sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, divenuto protagonista della pandemia per le sue ordinanze e il modo in cui si appella ai no vax, in vista del rientro a scuola dopo le vacanze natalizie ipotizza – parlandone in una nota – lo slittamento del ritorno in classe degli studenti, suggerendo di fatto la didattica a distanza fino alla fine del mese di gennaio. “Non sarebbe una misura ideale – dice – ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità per gli alunni, per le famiglie, per il personale scolastico”. In merito all’ipotesi di tenere a casa soltanto i bambini non vaccinati, il governatore campano ha detto: “Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria, quanto ingestibile. Credo che si debbano prendere misure semplici ed equilibrate, con l’obiettivo di aprire le scuole in presenza quanto prima e per sempre”.

La proposta di De Luca di posticipare il rientro a scuola

In un’intervista rilasciata al Mattino, l’assessore regionale all’Istruzione, Lucia Fortini, ha confermato l’ipotesi Dad: “Non possiamo escludere la possibilità che si possa sospendere l’attività didattica in presenza. Da oggi inizieremo un confronto quotidiano con l’Unità di crisi della Campania per analizzare vari dati: la curva dei contagi su scala regionale, cioè per tutte le fasce d’età, poi quella relativa agli studenti, del personale scolastico e infine per provincia. Se alcune provincie saranno in relativa sicurezza, potremmo immaginare provvedimenti mirati sul territorio, perché è evidente a tutti che l’aumento c’è ed è consistente”.

Per incentivare al massimo la didattica in presenza, le regioni puntano a escludere il ricorso alla dad per gli alunni vaccinati nel caso in cui vengano riscontrati due studenti positivi nella stessa classe. Secondo la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia “non si può pensare di discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la dad e per altri la frequenza in presenza”. Il sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa si è detto convinto che si riuscirà a “rispettare la riapertura dell’anno scolastico e l’inizio delle lezioni per il 10 gennaio”. Per il rientro in aula “sono state stanziate risorse importanti”, da indirizzare verso il monitoraggio dei casi Covid e lo screening dei tamponi.

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