La battutaccia di De Luca che vuole “fare il brodino” con la Dottoressa Cipollone

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-12

Il presidente della regione Campania ha attaccato la dirigente dell’ufficio legislativo del ministero della Cultura, Annalisa Cipollone, dopo la bocciatura del dicastero di due provvedimenti approvati lo scorso dicembre in materia urbanistica.

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Dopo la polemica legata al contratto del direttore del Teatro San Carlo, si alzano nuovamente i toni dello scontro tra il ministero della Cultura, capitanato da Dario Franceschini, e la Regione Campania. Il governatore, Vincenzo De Luca, da sempre generoso nel lanciare battute salaci contro gli avversari, in questo caso è però caduto su una buccia di banana.

L’ex sindaco di Salerno, infatti, nel replicare all’ufficio legislativo del ministero, che contesta due norme approvate dal consiglio regionale, ha rivolto frasi che si prestano a un’interpretazione sessista nei confronti del capo Annalisa Cipollone.

La battutaccia di De Luca che vuole “fare il brodino” con la Dottoressa Cipollone

“Io non conosco questa dottoressa Cipollone, ma la dirigente ci contesta alcune misure di semplificazione burocratica approvate dal consiglio regionale spiegando alla Regione cosa significano paesaggio e tutela del paesaggio. Voi pensate che con le centinaia di dottoresse Cipollone che abbiamo nei ministeri italiani saremo in grado di realizzare il Pnrr o al massimo potremo farci un brodino vegetale? Con le dottoresse Cipollone rischiamo di non muovere una foglia”, ha attaccato De Luca nel corso della diretta Facebook dell’11 febbraio.

A stretto giro di posta ha replicato a De Luca lo stesso Franceschini, evidenziando il sessismo contenuto negli strali del governatore: “L’avvocato Annalisa Cipollone, capo ufficio legislativo del ministero della Cultura, è una professionista di straordinaria competenza giuridica, della cui collaborazione io sono particolarmente orgoglioso. Il presidente De Luca dovrebbe cercare di utilizzare argomenti giuridici per rispondere alle 18 pagine di parere sulla legge 31/21 della Regione Campania, anziché usare battute offensive, aggravate da un sapore maschilista, di cui credo farebbe bene a scusarsi”.

La controreplica dell’ex sindaco di Salerno è arrivata nella tarda mattinata di oggi: “Leggo una dichiarazione del ministro Franceschini. Nessuno ha offeso nessuno. Trovo di una ipocrisia insopportabile l’abitudine a nascondersi dietro il “politicamente corretto” per non affrontare i problemi di merito, avendo davvero tempo da perdere”.

I toni accesi dello scontro denunciano chiaramente quella che è una tensione crescente tra ministero e Regione Campania. Nel merito, per dirla alla De Luca, sono in gioco due iniziative in ambito urbanistico approvate lo scorso dicembre dal consiglio regionale. Una riguarda lo snellimento dei tempi legati alle varianti, approvata seguendo la ratio di cercare di velocizzare i progetti per accedere ai fondi Pnrr. L’altra, invece, riguarda una proroga del piano casa, che potrebbe, secondo le valutazioni dell’ufficio legislativo del ministero, trasformarsi nell’ennesimo salvacondotto per chi non rispetta i vincoli paesaggistici in territori di pregio, e tutelati, come quelli della Campania.

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