“Non sono razzista, ero solo ubriaco”: il tifoso della Juve “spiega” gli insulti a Maignan
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-09-24
L’operaio e sindacalista di Rovigo è stato individuato e denunciato dopo quanto accaduto all’Allianz Stadium
Chi di noi non ha dato della scimmia e del neg** a uno dopo due gin tonic? Eppure è questa la paradossale tesi difensiva di Davide Gabrielli, il “tifoso” della Juventus individuato dalla Digos e denunciato per istigazione all’odio razziale per quelle grida e quegli insulti rivolti al portiere del Milan Mike Maignan, durante le fasi del riscaldamento pre-partita tra i bianconeri e i rossoneri all’Allianz Stadium. Queste le immagini che hanno fatto il giro del mondo. E non in senso positivo.
Ancora una volta frasi razziste nel calcio. Insulti razzisti @mmseize del @acmilan, durante il prepartita prima della sfida di ieri sera con la @juventusfc, valida per il 4 turno del campionato di @SerieA #JuventusMilan Il secondo video nei commenti #Juventus #Milan pic.twitter.com/V9CZzOEMeF
— Storie Silenti (@StorieSilenti) September 20, 2021
Davide Gabrielli, le paradossali scuse dopo gli insulti razzisti a Maignan
Intervistato da “La Voce di Rovigo“, il 40enne – operaio e sindacalista in una fabbrica veneta – ha chiesto scusa, ma solo parzialmente. Queste le sue parole: “Sono stato uno stupido. Quella cosa orrenda non mi appartiene e chiedo scusa a tutti, a partire da Mike Maignan. Io non sono mai stato razzista, quella sera avevo bevuto un po’ troppo, volevo fare una goliardata e invece mi sono fatto prendere la mano. Ero fuori di testa e ho fatto una cosa indifendibile”. Il passo indietro, dunque, è arrivato. Ovviamente, però, il mantra è sempre quello che accomuna gesti come questo alla goliardia.
In questo caso si tratta di una goliardia innaffiata da fiumi di alcol. Eppure gli antichi dicevano “In vino veritas”: nel vino è la verità. Perché proprio quando l’alcol va a toccare i freni inibitori (ovviamente nel limite del consentito) emergono anche i lati che spesso vengono tenuti nascosti e sottaciuti. E non si può dare la colpa all’alcol per quel che ci esce dalla bocca.