Attualità
David Gilmour ricorda il “Maestro of humanity” Gino Strada
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-08-15
L’ex chitarrista dei Pink Floyd David Gilmour ha dedicato un ricordo a Gino Strada, postando un video tratto da uno dei due concerti a favore di Emergency tenuti a Piazza San Marco a Venezia nell’agosto 2006
“Sono così addolorato per la morte di Gino Strada, il fondatore dell’organizzazione medica e umanitaria Emergency. Un brav’uomo che ha fatto cose incredibili per aiutare le vittime della guerra e della povertà”. David Gilmour, chitarrista e voce dei Pink Floyd dal 1968 al 1995, ricorda così il medico e attivista di Sesto San Giovanni scomparso due giorni fa in Normandia. Lo ha fatto condividendo su Twitter un video tratto da uno dei due concerti a favore di Emergency tenuti a Piazza San Marco a Venezia nell’agosto 2006. “La notte che abbiamo passato a Venezia era uno dei ricordi più cari a mio padre, grazie”, gli ha risposto Cecilia Strada.
I’m so sorry to hear of the death of Gino Strada, the founder of the humanitarian medical group Emergency. A good man who did amazing things to help the victims of war and poverty. https://t.co/Qba72S3ydG
— David Gilmour (@davidgilmour) August 14, 2021
Il video scelto dal già addetto alle sei corde della leggendaria band britannica è quello dell’esecuzione di “On the turning away”, brano dei Pink Floyd originariamente incluso nel loro album “A momentary lapse of reason” del 1987. Gilmour ha definito Strada “Maestro of humanity” e ha anche consigliato la lettura dell’articolo apparso ieri sul Guardian dedicato al fondatore di Emergency.
Anche Patti Smith lo ha ricordato, definendolo «un santo moderno» e spiegando che «questo è Gino Strada, un uomo da celebrare e di cui piangere la scomparsa. Era un chirurgo di guerra, attivista per i diritti umani e co-fondatore di Emergency. Sotto la bandiera non-politica di Emergency, il suo team ha dato assistenza medica a più di dieci milioni di persone. Gino era un uomo splendido – ha continuato la cantautrice – che si prendeva cura senza sosta delle vittime di guerra che non avevano accesso a cure sanitarie, sempre con una vocazione altruista. Viveva per aiutare chi ne aveva bisogno”, ha concluso.