Così l’Italia si scopre antisemita

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-14

La prima ricerca sulle discriminazioni curata da Euromedia Research: l’1,3% nega perfino l’esistenza della Shoah

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La Stampa racconta oggi i risultati della prima ricerca sulle discriminazioni curata dalla Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, nella quale si scopre che se l’antisemitismo è faccenda ben più seria altrove (per esempio in Francia e Spagna), anche in Italia stia cominciando un tentativo di rimonta. Ed è per questo, per quantificare il fenomeno, che l’Osservatorio Solomon sulle discriminazioni ha chiesto a Ghisleri di occuparsene.

Il risultato, si potrebbe dire, non è allarmante ma nemmeno rassicurante: qualcosa si sta muovendo, purtroppo. Per esempio il 6,1 per cento si dichiara «poco favorevole» o «non favorevole» alla religione ebraica (e un dato su cui bisognerà tornare è l’ostilità del 14 per cento al cristianesimo, per la perdita di autorevolezza della Chiesa, e il 36,7 per cento all’Islam, per l’immigrazione e il terrorismo). Il mistero è a che cosa sia dovuta una percentuale di antisemitismo così apertamente dichiarata, e probabilmente ancora imprecisa.

Infatti il questionario più interessante (a risposta multipla, quindi si poteva rispondere affermativamente a più di una domanda) riguarda le imputazioni rivolte alla comunità ebraica. Il 14 per cento degli intervistati ritiene che i palestinesi siano vittime di un «genocidio» da parte di Israele, l’11,6 che gli ebrei dispongano di un soverchio potere economico-finanziario internazionale, il 10,7 che non abbiano cura della società in cui vivono ma soltanto della loro cerchia religiosa, l’8,4 che si ritengano superiori agli altri, il 5,8 che siano causa di molti dei conflitti che insanguinano il mondo.

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La ricerca di Euromedia sull’antisemitismo in Italia (La Stampa, 14 gennaio 2020)

La sequela di pregiudizi dimostra che la percentuale di aperti antisemiti (6,1 per cento) è molto al di sotto degli antisemiti inconsapevoli, o malamente mascherati.

E Alessandra Ghisleri invita a leggere bene i numeri. Intanto l’1,3 per cento di negazionisti «non è alto, ma mi aspettavo lo 0,2 o lo 0,3, qualcosa del genere». Poi, aggiunge, è impressionante che fra i dichiaratamente antisemiti il 49 per cento abbondante accusi gli ebrei di strapotere finanziario e quasi il 47 di sentirsi una razza superiore, e cioè le pietre angolari su cui il nazismo costruì la sua propaganda.

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