Cosa non si può fare da lunedì 15 marzo con il decreto Draghi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-13

Cosa cambia da lunedì 15 marzo con il decreto Draghi? Ecco quali sono i nuovi divieti per visite a parenti e amici, negozi e seconde case

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Cosa non si può fare da lunedì 15 marzo con il decreto Draghi? Ieri, spiegava una nota del Cdm: “Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del COVID-19. In considerazione della maggiore diffusività del virus e delle sue varianti e in vista delle festività pasquali, al fine di limitare ulteriormente le possibili occasioni di contagio, il provvedimento stabilisce misure di maggiore intensità rispetto a quelle già in vigore, per il periodo compreso tra il 15 marzo e il 6 aprile 2021”. Ecco quali sono i nuovi divieti

Cosa non si può fare da lunedì 15 marzo con il decreto Draghi: visite e scuole chiuse

Il testo prevede, tra l’altro, per tutto il periodo indicato: l’applicazione, nei territori in zona gialla, delle misure attualmente previste per la zona arancione; l’applicazione delle misure attualmente previste per la zona rossa alle Regioni, individuate con ordinanza del Ministro della salute, in cui si verifichi una incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti, a prescindere dagli altri parametri riferiti al colore della zona. Per quanto riguarda le visite: “Dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile 2021, nelle zone gialle e arancioni, sarà possibile recarsi in altre abitazioni private abitate solo una volta al giorno, tra le ore 5.00 e le 22.00, restando all’interno dello stesso Comune. Si potranno spostare al massimo due persone, che potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi”. Spiega Repubblica:

Il decreto ribadisce che i presidenti di Regione possono chiudere alcune zone se l’incidenza è sopra al livello di guardia. Molti lo stanno già facendo da giorni. Visite vietate in zona rossa, tranne nei tre giorni di Pasqua. In arancione invece sono consentiti gli spostamenti in ambito comunale verso un’abitazione privata e una volta sola, tra le 5 e le 22. I visitatori possono essere soltanto due (più i giovani under 14 e i disabili). Unica deroga nei tre giorni di Pasqua dove le visite ad amici e familiari ( sempre in due con i bambini) sono consentite in ambito regionale

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Fonte: La Stampa 13 marzo 2021

Dove saranno chiuse le scuole, ovvero nelle regioni in zona rossa, sono previsti per i genitori lavoratori dipendenti congedi parzialmente retribuiti e, per i lavoratori autonomi, le forze del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, le forze dell’ordine e gli operatori sanitari la possibilità di optare per un contributo per il pagamento di servizi di baby sitting, fino al 30 giugno 2021″. La stessa misura è valida per chi ha i figli malati di COVID o in quarantena. Per quanto riguarda le seconde case, scrive La Stampa:

In zona rossa non si può uscire di casa se non per inderogabili necessità. Al massimo si può andare a fare una corsetta o una pedalata in bici, ma da soli e senza allontanarsi troppo dalla propria abitazione. Non si possono raggiungere nemmeno le seconde case. Nelle zone arancioni non si può uscire dal proprio comune, salvo che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. È consentito al solo nucleo familiare andare nelle seconde case anche in un’altra regione, purché non rossa

Cosa non si può fare da lunedì 15 marzo con il decreto Draghi: Pasqua in lockdown

“Infine, nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull’intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni o Province autonome i cui territori si collocano in zona bianca, si applicheranno le misure stabilite per la zona rossa. In tali giorni, nelle zone interessate dalle restrizioni, gli spostamenti verso altre abitazioni private abitate saranno possibili solo una volta al giorno, tra le ore 5.00 e le 22.00, restando all’interno della stessa Regione”. Oggi la ministra dell’Inte2rno Lamorgese ha spiegato in un’intervista a La Stampa qual è il piano per i controlli durante il periodo di Pasqua: Purtroppo a causa della crescita dei contagi, gli italiani sono chiamati ad altri sacrifici dopo un anno di forti limitazioni non facile per le famiglie e le imprese”, sottolineando che “le forze di polizia, i militari e le polizie locali, come sempre, faranno la loro parte per svolgere controlli capillari sul territorio. Ma un effettivo rispetto delle regole, che in questo contesto è finalizzato alla tutela della salute di tutti i cittadini, dipende soprattutto dai comportamenti individuali e dal senso civico che ci deve legare come comunità nazionale”. Per quanto riguarda i negozi in zona rossa chiudono tutti i “non essenziali”, ovvero tutto a parte farmacie e parafarmacie, edicole, tabaccai, alimentari, ottici, ferramenta, negozi di elettronica e di abbigliamento per bambini. Perciò addio a parrucchieri e centri estetici, che rimangono però aperti in zona arancione, come le altre attività. I centri commerciali sono chiusi sempre il fine settimana in zona arancione e zona rossa. Durante la settimana invece sono aperti solo in zona arancione. L’asporto per bar e ristoranti è consentito? Spiega il Corriere:

B ar e ristoranti rimarranno chiusi sia nella fascia arancione che nella fascia rossa. Le regole sono le stesse. Il nuovo Dpcm prevede che resti consentita la ristorazione con la consegna a domicilio. Fino alle ore 22 è consentita anche la ristorazione con asporto. Questa misura è però accompagnata dal divieto di consumazione sul posto. Il divieto è esteso anche alle adiacenze per ristoranti ed enoteche. Misure più rigide sono previste per i bar, dove spesso nei mesi scorsi si sono registrati assembramenti di giovani. Proprio per evitare affollamenti serali e notturni l’asporto nei bar è consentito esclusivamente fino alle ore 18

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