Cos’è lo shock anafilattico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-15

Secondo le norme europee gli esercenti hanno l’obbligo di indicare la presenza di 14 categorie di allergeni in tutti gli alimenti, compresi quelli sfusi

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Sabato sera Federica Stiffi, promettente campionessa del beach volley romano, è morta a Roma a causa di uno shock anafilattico. Più precisamente, ad ucciderla è stata una crisi allergica causata da più shottini, i mini cocktail a base di rum, whisky e creme di frutta che si bevono tutti d’un fiato. Il pm Clara De Cecilia e il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia hanno aperto una inchiesta. Procedono per omicidio colposo. E per ora nel registro degli indagati hanno iscritto due baristi. Non si esclude che sia stato proprio il latte di cocco, sommato all’alcol, a provocare la reazione allergica e la crisi respiratoria. In ogni caso esistono norme e regole che sommano i doveri degli esercenti in casi come questo. Il Messaggero oggi pubblica una infografica che parla della questione. Lo shock anafilattico è una violenta e improvvisa reazione di anticorpi a un allergene i cui sintomi sono formicolio e senso di calore, difficoltà respiratoria, asma, vomito, diarrea, ipotensione, tachicardia e aritmia: se non tempestivamente curato con corticosteroidi e adrenalina, conduce spesso a morte. Per questo secondo le norme europee gli esercenti hanno l’obbligo di indicare la presenza di 14 categorie di allergeni in tutti gli alimenti, compresi quelli sfusi. L’obbligo riguarda le aziende produttrici, ma anche i ristoranti, i bar, le tavole calde, le mense, le bancarelle, le compagnie aeree e ferroviarie. Ma per gli alimenti sfusi non sono specificate le modalità.

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Cos’è lo shock anafilattico (Il Messaggero, 15 gennaio 2019)

Le persone a rischio shock anafilattico devono quindi leggere le etichette degli alimenti o pretendere dall’esercente di specificare la presenza o meno dell’allergene a cui bisogna stare attenti. Per quanto riguarda le emergenze l’intervento del soccorso è importante soprattutto se il paziente non è stato precedentemente istruito all’utilizzo dell’autoiniettore di adrenalina. Se si presentano difficoltà respiratorie non porre rialzi sotto la testa. Mentre in caso di sensazione di svenimento è necessario sdraiare il paziente e sollevare le gambe di 30-40 gradi. Per evitare problemi nei negozi vanno evitati  i cereali che contengono glutine o gli alimenti con crostacei e pesce. Diffusa è anche l’allergia alle uova e alle  arachidi. Tra gli allergeni comuni ci sono anche la soia, il latte, la frutta a guscio, il sedano e i semi di senape. Bisogna segnalare la presenza di anidride solforosa e solfiti. Vanno segnalati anche i lupini e i molluschi.

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