La Cedu dichiara “irricevibili” i ricorsi dei poliziotti condannati per i pestaggi al G8 di Genova

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-07

All’unanimità i giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo hanno dichiarato “inammissibili” i ricorsi di dieci poliziotti condannati per i pestaggi al G8 di Genova del 2001. Gli ufficiali lamentavano che la Corte d’Appello avesse leso il loro diritto alla difesa non ascoltando nuovamente i testimoni

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Dichiarando irricevibile il ricorso di dieci alti funzionari condannati per i depistaggi sul pestaggio della scuola Diaz di Genova in occasione del G8 del 2001, la Corte europea dei diritti dell’uomo chiude definitivamente la vicenda giudiziaria legata a uno dei giorni più bui della storia italiana. Condannati per le false prove e i falsi verbali prodotti per insabbiare le violenze perpetrate dagli agenti nei confronti di un centinaio di manifestanti pacifici, alcuni ufficiali avevano presentato ricorso perché a loro giudizio la condanna della Corte d’Appello sarebbe arrivata senza che venissero nuovamente convocati i testimoni, ledendo il loro diritto alla difesa.

La Cedu dichiara “irricevibili” i ricorsi dei poliziotti condannati per i pestaggi al G8 di Genova

All’unanimità la Corte, con una sentenza firmata dai giudici Péter Paczolay (presidente) Gilberto Felici e Raffaele Sabato, ha dichiarato l’istanza “irricevibile”. “Dopo un’analisi approfondita del dossier e delle osservazioni delle parti – spiegano i giudici – anche se la Corte non ha riconvocato i testimoni le dichiarazioni degli stessi non hanno avuto un ruolo rilevante nella condanna degli imputati”. La condanna per la “macelleria messicana” si basò infatti principalmente sulle prove documentali e sulle dichiarazioni di parte degli stessi poliziotti coinvolti. Inoltre, non è previsto nessun automatismo che obblighi la Corte d’Appello al riascolto dei testimoni pena la non validità dell’intero processo.

La fine di una delle pagine più buie della storia italiana

Già lo scorso 17 luglio la Cedu si era pronunciata in modo simile sui ricorsi presentati tra gli altri da Massimo Nucera, l’agente scelto del Nucleo speciale del VII Reparto Mobile di Roma che dichiarò di aver ricevuto una coltellata durante l’irruzione nella scuola Diaz, e Maurizio Panzieri, l’ex Ispettore capo dello stesso Nucleo speciale che siglò il verbale su quello che i giudici ritennero fosse un finto accoltellamento. Entrambi lamentavano che “l’esame condotto dalla Cassazione non è stato effettivo ed equo, poiché la stessa non ha realmente preso in considerazione, confutandole, le ragioni di doglianza esposte dai ricorrenti”.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

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