«Il virus si può estendere dai giovani agli anziani»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-26

Il professor Stefano Merler della Fondazione Kessler di Trento: oggi l’RT non è più affidabile

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Il professor Stefano Merler della Fondazione Kessler di Trento è l’uomo (anche) dell’Rt, colui che ogni settimana calcola l’indice di trasmissione e verifica la velocità di diffusione del virus. Oggi rilascia un’intervista al Messaggero per spiegare che l’RT in questo momento potrebbe non essere più affidabile e per segnalare il rischio che il Coronavirus passi dai giovani agli anziani:

«Quando valutiamo l’Rt noi prendiamo inconsiderazione solo i soggetti sintomatici. Si è fatta questa scelta perché sull’asintomatico molto dipende dalla bravura e dell’attenzione nel cercarli. Non è un dato costante. Invece, i sintomatici quelli sono, c’è una costanza nell’individuarli e dunque riteniamo che sia un dato molto più affidabile. Teniamo conto che calcoliamo anche l’Rt sugli ospedalizzati, che se vogliamo è ancora più affidabile anche se ovviamente è un campione più piccolo».

Resta però una differenza tra due valutazioni della cabina di regia: aumentano i casi settimanalmente, ma diminuiscono le regioni con l’Rt sopra a 1.
«Questa differenza dipende dal fatto che in questo periodo storico stiamo vivendo una transizione dal punto di vista epidemiologico. Mi spiego: all’inizio trovavamo solo casi sintomatici, o prevalentemente sintomatici. E la malattia era diffusa in tutta la popolazione. Oggi l’epidemiologia è diversa: gli anziani ormai ne trovi molti meno, l’età media ormai si è abbassata a 30 anni. Gli anziani stanno facendo una vita differente dai ragazzi, meno sociale. Inoltre, mantengono ancora misure di prudenza rispetto al virus, dalle mascherine alle distanze. Grazie a una minore circolazione del virus, riescono a proteggersi. Ma se troviamo più giovani positivi, significa più asintomatici. Dunque, l’Rt che guarda solo ai sintomi non aumenta,  l’incidenza dei nuovi casi cresce».

Un virus che circola tanto però rischia di raggiungere anche gli anziani.
«Questo è il modo e va ribadito. Oggi è più facile proteggersi per anziani e soggetti fragili perché la circolazione del virus è ancora relativamente bassa. Ma se dovesse aumentare anche sempre e solo tra i giovani, il rischio però diventa più alto per tutti. Più è alta la circolazione, meno facile è proteggersi. Lo stesso vale per i focolai: puoi avere le risorse per controllarne un numero tot,ma se si va oltre, allora diventa tutto più difficile».

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