Le scuole chiuse per il coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-23

Scuole di ogni ordine e grado chiuse per una settimana in Piemonte, Lombardia e Veneto per l’emergenza Coronavirus. In più Luca Zaia, che aveva atteso fino a stamattina, dopo il rinvio delle gare di calcio dà lo stop anche al Carneveale di Venezia. Anche le lezioni all’università vengono sospese

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Scuole di ogni ordine e grado chiuse per una settimana in Piemonte, Lombardia e Veneto per l’emergenza Coronavirus. In più Luca Zaia, che aveva atteso fino a stamattina, dopo il rinvio delle gare di calcio dà lo stop anche al Carneveale di Venezia. Anche le lezioni all’università vengono sospese.

Le scuole chiuse per il coronavirus

Anche le funzioni religiose in tutta la Lombardia sono state sospese e gli oratori sono stati chiusi. Così le diocesi hanno recepito l’ordinanza della Regione Lombardia per l’emergenza coronavirus. In Piemonte lo stop è stato deciso al tavolo di sicurezza in corso in queste ore nella sede della Protezione civile di Torino. Al vertice hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la sindaca Chiara Appendino, il prefetto Claudio Palomba e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Per quanto riguarda le le scuole del Friuli Venezia Giulia “stiamo pensando di predisporre una circolare con cui raccomanderemo ai ragazzi di ritorno da viaggi all’estero o che sono di rientro da zone in Italia affette dal coronavirus di non andare a scuola a titolo precauzionale e di stare 14 giorni a casa”, anticipa invece il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, a margine della riunione del comitato di emergenza coronavirus in corso nella sede della Protezione civile regionale del Fvg di Palmanova alla presenza, fra gli altri, dei direttori centrali di Regione e dei rappresentanti di Rfi, Fvg Strade, Autovie Venete, Consorzi idrici, Ufficio scolastico e trasporti pubblici.

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La mappa dei contagi da coronavirus nelle regioni italiane (La Repubblica, 23 febbraio 2020)

Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Presidi del Lazio, fa sapere: “Stiamo aspettando ulteriori precisazioni per capire se nelle uscite da sospendere sono comprese anche quelle come la cosiddetta alternanza scuola-lavoro o le didattiche come la semplice visita al Colosseo. Da quello che capiamo, sicuramente è così”. “Ci è stata preannunciata entro oggi una precisazione in merito – aggiunge Rusconi – speriamo arrivi in tempo visto che domani riaprono le scuole. Alcuni presidi si chiedono che senso abbia se non ci sono focolai in loco ma un buon dirigente scolastico non se lo chiede perché una disposizione, se c’è, va rispettata. Nel mio liceo c’era la settimana bianca che era anche viaggio di istruzione e naturalmente è stata sospesa”.

Le scuole nel Lazio, in Friuli Venezia-Giulia e in Emilia-Romagna

La Regione Emilia-Romagna sta “valutando la chiusura di ogni scuola di ordine e grado, asili nido, impianti sportivi pubblici e privati e dei musei” per la situazione sanitaria legata al coronavirus. Una decisione, spiega invece il presidente Stefano Bonaccini, che “stiamo esaminando e definendo in tutti i suoi aspetti, anche alla luce dei provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri ieri sera”.

Coronavirus le misure d'emergenza previste dal decreto legge
Coronavirus: le misure d’emergenza previste dal decreto legge (Corriere della Sera, 23 febbraio 2020)

Tra i provvedimenti previsti in Lombardia sono contemplati: la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico; sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza; sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura.

EDIT: Anche l’Emilia-Romagna chiude le scuole:

Sospensione delle attivita’ delle scuole di ogni ordine e grado, asili nido, Universita’, di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi. Sono le misure che vengono adottate in Emilia-Romagna per contrastare la diffusione del Coronavirus e che saranno valide fino al prossimo 1 marzo compreso. Sono previste nell’ordinanza che viene firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza. “Abbiamo deciso di mettere in campo una serie di provvedimenti per far si’ che si possa fronteggiare la diffusione del virus offrendo le migliori condizioni possibili di sicurezza e tutela ai cittadini- afferma il presidente Bonaccini-. E voglio davvero ringraziare tutti i professionisti della sanita’, e parlo di medici, biologi, tecnici, infermieri e quanti sono al lavoro da giorni, per quanto stanno facendo, che e’ davvero straordinario”. Bonaccini ha costantemente riunito il Comitato di coordinamento regionale, gli assessori competenti e anche i componenti della nuova Giunta, informati della situazione e delle misure adottate. Si stanno valutando misure ulteriori per Piacenza e il territorio piacentino, d’intesa con le istituzioni locali.

n primo luogo, si prevede la “Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva ecc, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico”. Prevista poi la “Sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonche’ della frequenza delle attivita’ scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e universita’ per anziani ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attivita’ formative svolte a distanza” Inoltre, l’Ordinanza prevede la “Sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 dei codici dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.L. 42/2004, nonche’ dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti o luoghi”. Sospeso anche “ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale che estero”. C’e’, inoltre, la “Previsione dell’obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso in Emilia-Romagna da zone a rischio epidemiologico come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva”. Le Direzioni sanitarie ospedaliere “devono predisporre la limitazione dell’accesso dei semplici visitatori alle aree di degenza, preferibilmente una persona per paziente al giorno”. Anche le RSA per non autosufficienti “dovranno limitare l’accesso dei visitatori agli ospiti”. L’Ordinanza “raccomanda fortemente che il personale sanitario si attenga alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria nonche’ alla rigorosa applicazione delle indicazioni per la sanificazione e disinfezione degli ambienti previste dalle circolari ministeriali”. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, “deve essere predisposta dagli organismi competenti la disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aere e via acqua. Prevista, infine, la “sospensione delle procedure concorsuali ad esclusione dei concorsi per personale sanitario”.

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