Coronavirus: perché fare la spesa online è impossibile

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-11

Consegne in media fra 10 giorni, ma gli “shopper ”delle app sono precari e senza sicurezza. In tilt la spesa online: 90 mila ordini al giorno

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Prima erano 3mila al giorno, adesso sono arrivate a 90mila le richieste di consegna a domicilio per la spesa online di Conad. Roberto Rotunno sul Fatto ci spiega perché l’emergenza Coronavirus sta mandando in tilt la spesa online:

E per alcune catene ha portato a 10 giorni i tempi di attesa per la consegna. Questo non è però bastato a svuotare i supermercati fisici, presi d’assalto ma in maniera “ordinata”con lunghe file che rispettano la distanza di sicurezza. Il decreto di lunedì sera ha scatenato l’ansia di procurarsi provviste utili ad affrontare settimane di “detenzione”, con un impatto non indifferente sui lavoratori del settore. Cassieri e commessi riportati in servizio dalle ferie, fattorini chiamati a prendere in carico un numero di ordini molto più corposo del solito.

Anche il mondo della spesa a domicilio nasconde un universo di precarietà. Nel caso di Conad, spiegano dall’azienda, gli addetti sono “regolarmente contrattualizzati ”e per la tutela dai rischi sanitari “sono state date indicazioni con guanti e mascherine”. Tutti le catene, come Carrefour, Lidl e Conad, si appoggiano però (in esclusiva o in aggiunta al servizio proprio) all’app Supermercato24. Come per i rider di JustEat, Glovo e Deliveroo, questa piattaforma non assume i suoi “shopper”, li ingaggia come autonomi: viaggiano su un mezzo proprio e sono pagati a cottimo.

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“Per quanto riguarda rider e shopper –dice Mario Grasso della UilTucs – invitiamo le aziende a dare supporto ai lavoratori che, dato l’alto tasso di mobilità hanno, hanno maggiori rischi di contagio. Le indicazioni che danno sono,per certi aspetti, un palliativo ma concretamente non risolvono i problemi che derivano anche dal fatto di essere inquadrati come autonomi”. La Filt Cgil Lombardia ha lanciato un appello per indurrei consumatori ad acquistare online solo quanto strettamente necessario, anche perché “alcune aziende non hanno distribuito i dispositivi di sicurezza e hanno dato indicazioni generiche”.

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