Le nuove regole del governo per l’emergenza Coronavirus

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-03-04

Rimane la regola stabilita nel giorni scorsi di lasciare uno spazio di un metro, ma in alcuni casi e luoghi particolarmente affollati o dove ci sono persone che non si conoscono e dunque non si sa se possano aver contratto il virus, sarebbe meglio stare a due. Questa misura è collegata al cosiddetto «droplet»

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Domani arriverà il via libera al decreto del presidente del Consiglio dei ministri con le nuove misure sanitarie e le regole per l’emergenza coronavirus, mentre giovedì ci sarà un Consiglio dei ministri che darà il via all’iter per la richiesta dello sforamento del deficit per 3,6 miliardi e per avviare l’esame del nuovo decreto con le misure economiche. È il doppio binario di intervento su cui si muove il governo.

Le nuove regole del governo per l’emergenza Coronavirus

L’agenda è stata illustrata dal premier Giuseppe Conte ai capodelegazione della maggioranza e ai capigruppo di tutte le forze presenti in Parlamento. Il primo passo, dunque, sarà sanitario, con una serie di indicazioni da dare ai cittadini. Gli italiani dovranno cambiare stile di vita almeno per 30 giorni. Niente strette di mano, niente abbracci, basta meeting e congressi, stop alle manifestazioni, anche a quelle sportive. Le partite di calcio, semmai, potranno avvenire solo a porte chiude. Ma si deciderà nelle prossime ore la soluzione definitiva. Il governo mira anche a potenziare il sistema sanitario, con un aumento del 50% dei posti nelle terapie intensive, quelle più sotto pressione in emergenza coronavirus. Per quel che riguarda lo sforamento del deficit, la richiesta potrebbe arrivare venerdì in Parlamento.

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Le nuove regole dell’emergenza Coronavirus (Corriere della Sera, 4 marzo 2020)

Spiega oggi il Corriere della Sera che la disposizione finora riservata alle «zone rosse» e ad alcune aree del Paese dovrà riguardare tutta Italia: prevede di evitare i luoghi affollati e tutti quelli dove potrebbe crearsi un assembramento di persone. Ed è per questo che il governo ha stabilito che nei trenta giorni successivi alla firma del decreto tutti gli eventi sportivi, dunque anche le partite di campionato, dovranno essere giocate a «porte chiuse». Non sarà consentito al pubblico l’ingresso agli allenamenti delle squadre e a quelli individuali. Una misura che varrà un mese, ma potrebbe essere rivista dopo quindici giorni.

La distanza di sicurezza tra persone anti-Coronavirus

Una delle raccomandazioni degli esperti riguarda la distanza di sicurezza che si deve tenere tra le persone. Rimane la regola stabilita nel giorni scorsi di lasciare uno spazio di un metro, ma in alcuni casi e luoghi particolarmente affollati o dove ci sono persone che non si conoscono e dunque non si sa se possano aver contratto il virus, sarebbe meglio stare a due. Questa misura è collegata al cosiddetto «droplet», cioè le goccioline di saliva che vengono disperse nell’aria da chi starnutisce, tossisce e talvolta anche da chi parla. Si tratta infatti del veicolo primario di trasmissione del Covid-19. C’è poi il divieto di baci, abbracci, strette di mano. Un’analoga disposizione era stata presa per le funzioni religiose e ieri la diocesi di Roma con il segretario generale del Vicariato monsignor Pierangelo Pedretti ha emanato le nuove disposizioni: «Nella celebrazione eucaristica tralasceremo lo scambio del segno di pace e inviteremo i fedeli a ricevere la santa Comunione sulla mano; avremo cura di lasciare le acquasantiere vuote».

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Coronavirus: la nuova zona rossa (La Repubblica, 4 marzo 2020)

Chi ha la febbre deve rimanere a casa evitando contatti e vita sociale, anche se non è mal stato nelle zone a rischio di contagio da coronavirus oppure se non è mai entrato in contatto con possibili positivi. Nelle nuove disposizioni che saranno inserite nel decreto un intero capitolo è dedicato agii anziani: per chi ha oltre i 75 anni c’è la raccomandazione a rimanere in casa o comunque ad evitare luoghi affollati o dove si possono incontrare estranei, stessa misure per chi ha più di 65 e presenta patologie che potrebbero aggravarsi qualora dovesse contrarre il virus.

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Le opposizioni sono uscite deluse dall’incontro. Si aspettavano un confronto sui temi economici e invece il premier e il ministro della salute Roberto Speranza hanno illustrato le nuove contromosse sanitarie, alla luce di un comitato scientifico “molto preoccupato”. “Sul tema economico – ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari – ci sarà un terzo decreto, ci confronteremo su quello. Sul contenimento sanitario ovviamente siamo pronti a collaborare. Le misure economiche messe in campo finora sono emergenziali, ora serve un altro provvedimento”. Delusa anche Forza Italia. “Ci aspettavamo di parlare di misure economiche – ha detto la capogruppo al Senato di FI, Anna Maria Bernini – invece ci hanno detto solo che ci saranno misure di contenimento sanitario. Noi aspettiamo il tavolo su quelle economiche. Il governo deve aprire tavoli, invece stasera non e’ stato affrontato il tema economico. Il governo non è ancora pronto al confronto”. I prossimi passi li ha illustrati il capogruppo al Senato del Pd, Andrea Marcucci: “Abbiamo parlato di interventi sanitari. Domani aspettiamo un dpcm che ci dirà quali provvedimenti il governo vuol prendere. Le misure economiche saranno oggetto di una successiva riunione. Le opposizioni hanno avuto un atteggiamento collaborativo”.

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