Cultura e scienze
Come il Coronavirus SARS-COV-2 sta diventando più infettivo
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-16
Il Coronavirus SARS-COV-2 potrebbe essere mutato già da alcuni mesi in modo tale da divenire più infettivo, grazie ad un gene per la proteina Spike D614G, già resa nota da altri gruppi di ricerca e ora studiata in provetta infettando cellule umane col ceppo di virus mutato
Il Coronavirus SARS-COV-2 potrebbe essere mutato già da alcuni mesi in modo tale da divenire più infettivo, grazie ad un gene per la proteina Spike D614G, già resa nota da altri gruppi di ricerca e ora studiata in provetta infettando cellule umane col ceppo di virus mutato (si tratta del ceppo ora dominante nel mondo). Lo hanno detto alla CNN gli scienziati dello Scripps Research Institute della Florida sulla base di una serie di esperimenti in provetta in cui dimostrano che proprio i ceppi di virus con questa mutazione sono più abili ad attaccarsi alle cellule umane e infettarle.
Come il Coronavirus SARS-COV-2 sta diventando più infettivo
I test di laboratorio, scrive CNN, mostrano che la mutazione, confermata da questo nuovo studio, rende più stabile la proteina Spike e, così facendo, facilita il processo infettivo (sia l’adesione del virus alle cellule umane, sia la penetrazione al loro interno). “I virus con questa mutazione sono risultati molto più infettivi di quelli senza nei nostri esperimenti condotti in provetta su cellule umane” – ha dichiarato all’emittente americana il virologo Hyeryun Choe, tra gli autori principali dello studio che è stato pubblicato sul sito dell’istituto ed è stato postato sul database BiorXiv dove quindi sarà sottoposto a revisione. Secondo gli esperti è proprio grazie a questa mutazione che il Coronavirus ha fatto registrare così tanti casi negli Stati Uniti ed in America del Sud, ma resta da capire se D614G abbia un qualche impatto sugli attuali sforzi mondiali per produrre terapie e vaccini contro il SARS-CoV-2.
La CNN ricorda che proprio questa settimana l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che le mutazioni osservate finora nel nuovo Coronavirus non influenzerebbero l’efficacia dei vaccini in fase di sviluppo. La scorsa settimana l’OMS ha affermato che le mutazioni non l’avevano reso più facilmente trasmissibile, né avevano reso più probabile che il virus causasse gravi malattie.
Choe e gli altri hanno inviato la loro ricerca a William Haseltine, virologo e presidente di Access Health International, il quale ritiene che i risultati spieghino la facile diffusione del Coronavirus nelle Americhe: “È significativo perché dimostra che il virus può cambiare, cambia a suo vantaggio e forse a nostro svantaggio”, ha detto Haseltine alla CNN. “Finora ha svolto un buon lavoro di adattamento all’essere umano”, ha aggiunto.
Secondo Haseltine SARS-COV-2 “si adatterà a tutto quello che faremo. Se faremo una cura, proverà a resisterle. Se facciamo un vaccino, tenterà di aggirarlo. Se restiamo a casa, cercherà di capire dove nascondersi”.