Sinopharm: il vaccino cinese contro COVID-19

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-16

I media statali hanno riferito che il candidato vaccino è stato offerto ai dipendenti cinesi di aziende statali che viaggiano all’estero, mentre gli sviluppatori cercano ulteriori dati sulla loro efficacia. Il produttore cinese di vaccini Sinovac Biotech (Sinovac) ha pubblicato nel fine settimana risultati positivi della sperimentazione clinica preliminare

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China National Biotec Group (CNBG) ha fatto sapere oggi che il suo vaccino sperimentale contro il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 ha innescato anticorpi negli studi clinici e la società prevede studi umani in fase avanzata in paesi stranieri, come scrive l’agenzia di stampa Reuters.

Il vaccino cinese contro il Coronavirus

Finora, spiega l’agenzia, nessun vaccino ha dimostrato di essere in grado di proteggere con efficacia dal Coronavirus, anche perché i trial clinici non sono ancora terminati (e in alcuni casi neppure iniziati). Molti candidati vaccini si trovano in varie fasi di sviluppo a livello globale, e tra questi ChAdOx1 nCoV-19, il vaccino di Astrazeneca prodotto in Europa e sul quale anche il governo italiano ha investito. Il vaccino cinese, sviluppato da un istituto di ricerca con sede a Wuhan affiliato alla Sinopharm, società partner della CNBG, avrebbe aver indotto anticorpi di alto livello in tutte le persone inoculate senza effetti collaterali negativi, secondo i dati preliminari di uno studio clinico che ha coinvolto 1.120 partecipanti sani ma non ancora presentato e quindi nemmeno sottoposto a peer review.

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CNBG ha affermato che sta cercando opportunità per studi di fase 3 avanzata e su larga scala all’estero e “ha assicurato l’intento cooperativo con aziende e istituti in molti paesi”, ha dichiarato la società in una nota. I media statali hanno riferito che il candidato vaccino, sviluppato dall’unità di Sinopharm, è stato offerto ai dipendenti cinesi di aziende statali che viaggiano all’estero, mentre gli sviluppatori cercano ulteriori dati sulla loro efficacia. La Cina ha sviluppato finora cinque candidati vaccini per COVID-19 negli studi sull’uomo. Il produttore cinese di vaccini Sinovac Biotech (Sinovac) ha pubblicato nel fine settimana risultati positivi della sperimentazione clinica preliminare per il suo potenziale candidato vaccino, che, sempre secondo quanto scrive Reuters, dovrebbe essere ulteriormente testato in uno studio di fase 3 in Brasile.

Il vaccino di Pechino e la geopolitica mondiale

Bloomberg spiega che Pechino ha mobilitato le sue autorità sanitarie, le autorità regolatorie dei farmaci e gli istituti di ricerca per lavorare 24 ore su 24 con le aziende locali per produrre il primo vaccino efficace al mondo per COVID-19. Se la Cina avesse successo nella corsa, ciò costituirebbe una vittoria dal punto di vista geopolotico. Il presidente Xi Jinping ha promesso di condividere qualsiasi vaccino a livello globale. Alcuni farmaci sperimentali di CNBG sono stati testati su duemila persone senza che siano stati segnalati effetti collaterali evidenti.

VACCINI CINESI CORONAVIRUS
Fonte dell’immagine: News18

Per quanto riguarda il vaccino “europeo”, l’agenzia di stampa ANSA ha scritto che l’Università di Oxford ha annunciato il mese scorso l’inizio di una sperimentazione clinica di fase II/III con AZD1222 nel Regno Unito su una popolazione di circa 10.000 volontari adulti. AstraZeneca, che si è impegnata a fornire ai Paesi europei fino a 400 milioni di dosi se il vaccino funzionerà, sta cercando di incrementare ulteriormente la sua capacità produttiva a livello globale per fornire un accesso al vaccino contro il coronavirus “ampio, equo e no profit”, ha comunicato il colosso farmaceutico. “AstraZeneca si è impegnata per assicurare la produzione di 2 miliardi di dosi su scala globale di un vaccino che al momento è già in fase sperimentale sull’uomo”, ha aggiunto Lorenzo Wittum, Presidente di AstraZeneca Italia, dando le dimensioni della mega operazione scientifica ma anche industriale. L’azienda riconosce che il vaccino potrebbe non funzionare, “ma è comunque impegnata a far avanzare rapidamente il programma clinico e ad aumentare la produzione a rischio”. Il vaccino è attualmente in fase di sperimentazione grazie alla collaborazione con l’Università di Oxford a cui partecipa anche l’italiana IRBM, tramite la sua divisione Advent per i vaccini innovativi.

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