Cultura e scienze
Coronavirus: i mezzi pubblici sono pericolosi?
neXtQuotidiano 05/03/2020
Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19: il libro del Corriere con cinquanta domande corredate da cinquanta risposte di esperti su tutto ciò che è necessario sapere
Il Corriere della Sera annuncia la pubblicazione di un libro con il coordinamento scientifico di Sergio Harari, direttore della Pneumologia e della Medicina interna dell’ospedale San Giuseppe di Milano sul coronavirus SARS-COV-2 e su COVID-19. Cinquanta domande corredate da cinquanta risposte di esperti su tutto ciò che è necessario sapere riguardo il Coronavirus. Nell’anticipazione pubblicata oggi si risponde ad alcune delle domande più frequenti su COVID-19:
I mezzi pubblici sono pericolosi?
Michele A. Riva, esperto di prevenzione e storico della medicina all’Università Milano-Bicocca, parlandoci di prevenzione, spiega come le nostre azioni di tutti i giorni siano importanti per proteggere noi stessi ed evitare di contagiare gli altri: «In una grande città metropolitana, il tasso di trasmissione del virus è fino a sei volte maggiore tra coloro che utilizzano i mezzi pubblici. Meglio viaggiare al di fuori degli orari di punta».Perché tra tutti quelli che contraggono il virus alcuni restano asintomatici e altri possono addirittura morire?
«Anziani, immunodepressi, portatori di malattie croniche cardio-vascolari o come il diabete hanno un rischio aumentato di sviluppare la malattia in forma severa. Ma si registrano casi di malattia anche grave in persone prima perfettamente sane, sportive, giovani. Le ragioni non sono ancora tutte note».
Chi guarisce può trasmettere il virus?
L’infettivologo Raffaele Bruno dal suo reparto al Policlinico San Matteo di Pavia, dove è ricoverato tra gli altri il «paziente 1», si sofferma sulle cure: «Si ipotizza che siano necessari due test negativi per considerare eradicata l’infezione virale, ma vista la complessità e il costo delle indagini virologiche, il doppio controllo del tampone va valutato attentamente. Sembra pertanto preferibile considerare il soggetto ancora potenzialmente infettante e prolungare l’isolamento per un totale di 14 giorni dal test positivo».I bambini possono uscire e giocare all’aperto?
Gian Vincenzo Zuccotti, direttore del Dipartimento pediatrico dell’Ospedale dei Bambini V.Buzzi, si concentra sui bambini: «I bambini possono continuare a giocare all’aperto. È importante insegnare però che questo virus si trasmette con le goccioline di saliva, per cui ci si deve lavare frequentemente le mani».