Gli effetti del Coronavirus: i danni permanenti da COVID-19

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-27

il 30% di chi ha avuto il Covid diventerà malato cronico, a rischio anche i giovani

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Chi si è ammalato di COVID-19 ed è guarito dal Coronavirus SARS-COV-2 può avere danni permanenti. A svelare l’eredità che lascerà il Covid-19 è la Società italiana di pneumologia, che ha messo a confronto i dati raccolti nel nostro Paese con quelli dei medici cinesi sui pazienti colpiti dal cugino del COVID-19, il coronavirus che diffuse la Sars nel 2003. Spiega oggi La Stampa che dal confronto vien fuori che a un adulto già colpito da polmonite causata dal virus possono servire da 6 a 12 mesi per il pieno recupero della funzionalità respiratoria. E in quasi un caso su tre potrebbero esserci alterazioni permanenti della funzione respiratoria, con segni diffusi di fibrosi polmonari. In pratica il polmone diventa rigido, con sintomi tipo affanno e stanchezza destinati a diventare permanenti. Generando una vera e propria nuova emergenza sanitaria per un Paese che di cronici ne conta già 24 milioni.

Ad avere problemi in futuro saranno anche i giovani. «Problemi respiratori e fibrosi polmonari si sono verificati anche tra chi ha meno anni alle spalle, con percentuali che variano dal 30 al 75% dei casi», rivela il professor Angelo Corsico, direttore della pneumologia della Fondazione policlinico San Matteo di Pavia. «In molti sopravvissuti, anche giovani, parti di tessuto dell’organo sono state sostituite da tessuto cicatriziale non più funzionale», sottolinea il professore, riferendosi soprattutto ai giovani che pensano che il Covid sia una passeggiata.

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Gli effetti di COVID-19 (La Stampa, 27 maggio 2020)

I danni permanenti non sono solo quelli ai polmoni, perché le violente infiammazioni generate dal virus finiscono per compromettere anche altri organi, come reni, cuore e cervello, oltre che il nostro sistema circolatorio. «I rischi di complicazioni sono tanti – spiega Maurizio Viecca, primario di cardiologia al Sacco di Milano – Qui da noi abbiamo avuto persone dimesse e poi rientrate in ospedale con embolie, flebiti e vasculiti».

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