Coronavirus: come funziona l’isolamento nei comuni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-23

Nella prima fase il «cordone» di sicurezza sarà predisposto attorno a quei Comuni dove sono già state sospese le attività pubbliche, chiuse le scuole e gli uffici. Se l’epidemia dovesse estendersi saranno create aree più estese. Chi trasgredisce rischia l’arresto fino a tre mesi e una multa

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Ci saranno posti di blocco intorno ai paesi a rischio (i dieci del lodigiano più Vo’ Euganeo) per impedire ai residenti di uscirne e un corridoio sterilizzato per far passare le derrate alimentari e i farmaci: il metodo Wuhan per Casalpusterlengo, Codogno, Castiglione d’Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e Sanfiorano mira a limitare la propagazione di SARS-CoV-2019 e la malattia COVID-19 e prevede anche l’impiego dell’esercito.

Coronavirus: come funziona l’isolamento nei comuni

Sono in totale 50mila gli italiani che saranno interessati dalle misure varate dal governo per arginare la diffusione del coronavirus e non potranno uscire di fatto dai loro Comuni. Si prevede la creazione di una zona rossa, spiega oggi il Corriere della Sera:

Ogni area dove sono transitate occasionalmente o vivono persone risultate positive ai test deve essere«isolata». Si crea dunque una vera e propria «zona rossa» interdetta alla circolazione. Le vie di accesso vengono controllate dalle auto di polizia e carabinieri in modo che nessuno possa arrivare o andare via,a meno che non ci siano delle particolari esigenze che dovranno comunque essere appositamente autorizzate dal prefetto.

Nella prima fase il «cordone» di sicurezza sarà predisposto attorno a quei Comuni dove sono già state sospese le attività pubbliche, chiuse le scuole e gli uffici. Se l’epidemia dovesse estendersi saranno create aree più estese che potrebbero comprendere più Comuni in modo da poter meglio controllare le zone.

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La mappa dei contagi da coronavirus nelle regioni italiane (La Repubblica, 23 febbraio 2020)

Nelle «zone rosse» non possono arrivare treni o mezzi pubblici. Ci saranno i corridoi sterili per alimentari e farmaci:

Polizia e carabinieri stanno predisponendo turni per il controllo delle aree che devono essere «isolate». Al momento ogni questura e prefettura deciderà quanti uomini impiegare nei controlli ma se la situazione dovesse peggiorare sarà necessario impiegare l’esercito per garantire il presidio fisso e «liberare» così gli uomini delle forze dell’ordine. La presenza dei militari per «cinturare» le zone di rischio fornisce la sensazione di una gravissima emergenza e per questo il governo ha valutato a lungo questa eventualità.

Coronavirus le misure d'emergenza previste dal decreto legge
Coronavirus: le misure d’emergenza previste dal decreto legge (Corriere della Sera, 23 febbraio 2020)

Il rischio per chi non rispetta le disposizioni è stato inserito già nella prima ordinanza del ministero della Salute che «sospendeva le attività nelle aree di rischio». E applica l’articolo 650 del codice penale secondo cui «chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro».

Il decreto legge per COVID-19

Sul suo sito il ministero della Salute spiega che tra le misure sono inclusi, tra l’altro:

– il divieto di allontanamento e quello di accesso al Comune o all’area interessata;
– la sospensione di manifestazioni, eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato;
– la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole e dei viaggi di istruzione;
– la sospensione dell’apertura al pubblico dei musei;
– la sospensione delle procedure concorsuali e delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
– l’applicazione della quarantena con sorveglianza attiva a chi ha avuto contatti stretti con persone affette dal virus e la previsione dell’obbligo per chi fatto ingresso in Italia da zone a rischio epidemiologico di comunicarlo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente, per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva;
– la sospensione dell’attività lavorativa per alcune tipologie di impresa e la chiusura di alcune tipologie di attività commerciale;
– la possibilità che l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità sia condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale;
– la limitazione all’accesso o la sospensione dei servizi del trasporto di merci e di persone, salvo specifiche deroghe.

Si introduce, inoltre, la facoltà, per le autorità competenti, di adottare ulteriori misure di contenimento, al fine di prevenire la diffusione del virus anche fuori dai casi già elencati.

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