Così le COOP si spartivano gli appalti CONSIP

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-08-07

La scoperta di ANAC: un «accordo di cartello» fra tre imprese concorrenti per spartirsi i lotti principali escludendo così le altre aziende

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Non solo Romeo. L’appalto CONSIP da 2,7 miliardi di euro per la gestione dei servizi nella pubblica amministrazione potrebbe essere diventato un «accordo di cartello» fra tre imprese concorrenti per spartirsi i lotti principali escludendo così le altre aziende. Questa la clamorosa conclusione contenuta nella relazione dell’ANAC, l’autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone.

Così le COOP si spartivano gli appalti CONSIP

C’è un precedente: otto lotti per il rifacimento delle scuole banditi nel 2015 vennero vinti dalle cooperative con la manipolazione di un appalto sancito con multe per 110 milioni di euro confermate dal Consiglio di Stato. Ora per la manutenzione degli edifici pubblici, la torta FM4 da 2,7 miliardi) lo schema si è ripetuto. Spiega Giuseppe Selvaggiulo su La Stampa:

Stessi soggetti, stesso schema a scacchiera, «analoghe geometrie e strategia di partecipazione», come scrive l’Anticorruzione. Le aziende si presentano scientificamente, facendo sospettare esiti precostituiti in chiave spartitoria, secondo quello che il recente saggio di un ex assessore della sinistra bolognese, Antonio Amorosi, ha definito «Coop Connection». Il consorzio di cooperative Csn (764 milioni di fatturato) partecipa a 7 lotti su 18, Manutencoop (fatturato 727 milioni, aderente al Csn) a 5 lotti. Ma non s’incrociano mai.
E nessuno dei due si presenta in Campania, Calabria, Sicilia, dove spadroneggia l’imprenditore napoletano Alfredo Romeo (224 milioni di fatturato). Addirittura in Campania e Basilicata (lotto da 221 milioni) si trova la strada spianata: zero concorrenti.

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Lo schema a scacchiera delle partecipazioni alle gare CONSIP (La Stampa, 7 agosto 2017)

In compenso, Romeo sta alla larga dal Centro-Nord, feudo delle coop: solo una sovrapposizione con Cns, nessuna con Manutencoop. Il gruppo di Ivrea Manital (247 milioni di fatturato, antichi legami dei suoi vertici con il mondo ex Pci-Pds) non si sovrappone mai con Cns e solo in un lotto con Manutencoop, riuscendo a prevalere grazie a un ribasso insolitamente basso (metà del consueto) da parte del colosso coop. Anche due operatori minori, TeamService e L’Operosa, si evitano. Uno si presenta in 5 lotti di gara, l’altro in 6. Senza mai incrociarsi.

La mappa dei vincitori

 
Scrive il Corriere che nel corso delle verifiche sull’appalto Fm4, Anac analizza la posizione delle aziende finite sotto accusa, ma anche quella di Manital, esclusa dalla gara dopo aver vinto quattro lotti per una contestazione di tipo fiscale, e che per questo aveva presentato ricorso al TAR. Secondo ANAC la decisione è sospetta, visto che l’offerta di Manital avrebbe consentito un risparmio di 25 milioni alle casse dello Stato.

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Gli appalti CONSIP (La Stampa, 7 agosto 2017)

Questo ha fatto scattare l’indagine che ha portato ai primi risultati: ATI CNS e Manutencoop hanno ad esempio presentato offerte senza mai pestarsi i piedi, e questo ha portato l’ANAC a sospettare collegamenti tra le due, CNS e Kuadra, che fa parte di ATI. La relazione è stata notificata alle aziende coinvolte che adesso potranno presentare le proprie controdeduzioni per evitare le sanzioni dell’Anticorruzione.

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