Conte fa retromarcia sul diktat anti-Rai e Grillo lo punzecchia: “Specialista dei penultimatum”

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2021-11-24

Dopo l’annuncio di non mandare nessun esponente del Movimento 5 stelle a parlare in Rai, in polemica per le nomine dei telegiornali, Conte raddrizza il tiro: “Non è decisione irreversibile”

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La decisione del Movimento 5 stelle di non mandare più i suoi esponenti a parlare sulle reti Rai non è perentoria come l’aveva fatta sembrare Giuseppe Conte. L’ex premier, in polemica sui metodi che erano stati adottati al momento delle nomine dei nuovi direttori dei telegiornali della tv di Stato, che secondo lui non avevano tenuto conto dell’opinione del Movimento, aveva annunciato: “Non faremo più sentire la nostra voce sui canali del servizio pubblico”. Posizione che a distanza di una settimana si è però ammorbidita: “Non vogliamo contrastare la funzione del servizio pubblico o prendere una decisione irreversibile, ma occorreva un punto di chiarimento”. L’obiettivo era quindi soltanto alzare la voce per far notare il proprio dissenso.

Un dietrofront sul quale è poi intervenuto il fondatore del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo intervenendo alla conferenza stampa di Montecitorio sulle energie rinnovabili: “Mi fa piacere che siamo qui di nuovo con la stampa. Conte, che è un gentleman, non riesce a dare degli ultimatum. È uno dei più grandi specialisti dei penultimatum che abbia mai visto. Va bene così”.

Conte e Grillo sulle nomine Rai

L’ex premier ha poi provato a spiegare come si è arrivati da un “no” categorico a questa nuova apertura alla Rai: “Abbiamo preso una decisione tutti insieme e allo stesso modo la decisione di segno contrario la prenderemo insieme: lasciamo che ci siano le comunicazioni istituzionali di chiarimento. Completiamo tutti questi passaggi e poi torneremo a riflettere sul punto”. “Occorreva chiarire che sia il merito sia il metodo – ha aggiunto Conte – per le ragioni già dette, non ci sono apparsi assolutamente condivisibili. Non ci è apparso chiaro il criterio e occorreva precisarlo anche per correttezza nei confronti dei cittadini. Ho detto che non saremmo andati nei canali del servizio pubblico per richiamare l’attenzione dei cittadini, ma non è che teniamo fuori la Rai dalle nostre conferenze, assolutamente”.

Su Grillo, poi, ha cercato di sdrammatizzare: “Ha fatto una battuta, ci siamo confrontati su questo punto, Grillo sul piano della comunicazione ha una visione non molto ortodossa ma non è legato alle apparizioni tv, nessuna divergenza su quello che è avvenuto ma vorrei anche chiarire che non durerà tutta la vita del Movimento”.

Sul fronte interno prevale la linea contiana

Sul fronte della riorganizzazione interna del partito, intanto, la linea di Conte procede spedita: la votazione per la ratifica dei 5 vicepresidenti è “imminente” e anche la composizione dei vari comitati tematici è pressoché ultimata. Entrambe le riforme vedranno probabilmente la luce all’inizio della prossima settimana. Secondo le indiscrezioni raccolte dall’Adnkronos alla senatrice Alessandra Maiorino andrà la delega per le politiche di genere e Gianni Girotto, presidente della Commissione Industria di Palazzo Madama e considerato vicino a Grillo, sarà nel comitato sulla transizione ecologica. Della squadra di Conte faranno parte anche due big come Alfonso Bonafede e Chiara Appendino.

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