Il dispiacere di Conte per Zingaretti, quel percorso comune dei due leader tra alti e bassi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-04

Tra i due c’è stata anche una chiamata: “Le dimissioni di Nicola Zingaretti non mi lasciano indifferente. Seguo con rispetto e non intendo commentare le dinamiche di vita interna del Partito Democratico. Ma rimango dispiaciuto per questa decisione, evidentemente sofferta.”

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L’ex presiedente del Consiglio Giuseppe lo ha scritto su Facebook, e in sostanza ha detto: non voglio immischiarmi nelle faccende interne del Partito democratico, ma devo dire che mi dispiace per Nicola. Ed effettivamente questa reazione non stupisce. Perché? Perché i due, da quando hanno iniziato a collaborare con la nascita del Conte II, hanno sempre avuto una buona (ottima) intesa. Tanto da progettare un percorso comune, parallelo ma comune: Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. È la famosa alleanza giallorossa, che lui stesso ha rilanciato nel suo ultimo discorso pubblico all’esterno di Palazzo Chigi. Lo ha anche ripetuto al suo ritorno all’università di Firenze, quando durante la lectio magistralis, ha detto di nuovo di credere nell’alleanza Pd-M5s (Movimento che – lo ricordiamo – probabilmente guiderà). E se Zingaretti dovesse lasciare davvero?

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Foto pagina Facebook Giuseppe Conte

Conte-Zingaretti, il dispiacere dell’ex premier

Come detto, i due hanno sempre lavorato in gran sintonia. Però attenzione: l’hanno avuta da quando hanno formato il governo insieme. Perché, venendo il premier avvocato da un’alleanza con Matteo Salvini, era un nome (inizialmente) molto difficile da digerire. Diceva: sì a un governo col 5 Stelle, ma no al nome di Conte, serve discontinuità. E – ironia della sorte – un anno e mezzo dopo Zingaretti è stato il suo maggiore sponsor: bene tutto, anche tutti dentro, ma con Conte premier. Come è andata a finire lo sappiamo tutti.

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Il messaggio di Conte a Zingaretti

Le dimissioni di Nicola Zingaretti non mi lasciano indifferente. Seguo con rispetto e non intendo commentare le dinamiche di vita interna del Partito Democratico. Ma rimango dispiaciuto per questa decisione, evidentemente sofferta.
Non avevo avuto occasione, prima della formazione del governo precedente, di conoscerlo. Successivamente, ho avuto la possibilità di confrontarmi con lui molto spesso, in particolare dopo lo scoppio della pandemia. Ho così conosciuto e apprezzato un leader solido e leale, che è riuscito a condividere, anche nei passaggi più critici, la visione del bene superiore della collettività.

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