Attualità
Secondo giorno di consultazioni, oggi i “piccoli” partiti al Colle
neXtQuotidiano 28/01/2021
Il Capo dello Stato dovrà verificare quanti tra questi darebbero la fiducia a un Conte ter. Ecco cosa succederà ora per ora
Ieri il Presidente della Repubblica ha dato il va alle consultazioni dopo che il premier Conte ha rassegnato nelle sue mani le dimissioni. Il primo colloquio (telefonico), come da prassi, lo ha avuto con in senatore a vita ed ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Poi al Colle son saliti prima la seconda carica dello Stato, presidente del Senato Elisabetta Casellati e poi il presidente della Camera Roberto Fico. Oggi invece via agli incontri di Mattarella con i partiti, iniziando da quelli più “piccoli”. Che però in questa partita giocano un ruolo fondamentale, perché i loro parlamentari potrebbero far parte di quella fascia dei cosiddetti responsabili e costruttori: numeri piccoli, che potrebbero fare la differenza però. E quindi la decisione di affidare un mandato esplorativo a Conte potrebbe dipendere proprio dalle consultazioni di questa mattina.
La prima a salire al Colle sarà una delegazione del gruppo Autonomie del Senato: 9 senatori, che già hanno votato la fiducia al Conte bis (tutti tranne Napolitano, che non partecipa più ai lavori dell’Aula). Subito dopo e fino al pomeriggio le consultazioni continueranno con il gruppo Misto, in cui son finite nel tempo parlamentari dalle posizioni politiche molte diverse: alcuni hanno dato la fiducia a Conte, altri no. Con loro sono previste due ore di colloqui. Tra i “piccoli” che hanno votato no, saliranno al Quirinale anche rappresentanti di Azione di Calenda e +Europa di Emma Bonino. Poi incontreranno oggi il Presidente della Repubblica anche i parlamentari che hanno appena fondato il gruppo “Europeisti”.
Nel pomeriggio, dopo Leu, sarà la volta della delegazione di Italia Viva, partito che questa crisi di governo l’ha fatta iniziare. E che ora potrebbe rientrare nella maggioranza, anche se guidata da Conte. Perché per il segretario del partito democratico non c’è “nessun veto su Iv, ma (solo) legittimi dubbi sul futuro” e da parte di Italia Viva – dicono alcuni – non c’è un muro insormontabile – forse per timore di finire a elezioni – sul nome di Giuseppe Conte. Il premier avvocato sta però cercando una maggioranza alternativa alla presenza di Renzi, con cui potrebbe trattare nel momento in cui avesse numeri certi già senza di lui.