La conferenza stampa di Renzi: dimissioni di Bellanova, Bonetti e Scalfarotto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-13

Cosa dirà Renzi in conferenza stampa? L’appuntamento inizialmente fissato per le 17.30 è slittato di mezz’ora. E’ il segnale che indica che le parole di Conte poco fa ai giornalisti hanno sortito un effetto?

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Cosa dirà Renzi in conferenza stampa? L’appuntamento inizialmente fissato per le 17.30 è slittato di mezz’ora. E’ il segnale che indica che le parole di Conte poco fa ai giornalisti hanno sortito un effetto?  Non sembra. Renzi conferma le dimissioni delle ministre di Italia Viva Bonetti e Bellanova:  “E’ molto più difficile lasciare una poltrone che aggrapparsi allo status quo. Noi viviamo una grande crisi poltica, stiamo discutendo dei pericoli legati alla pandemia. Davanti a questa crisi il senso di responsabilità è quello d risolvere i problemi, non nasconderli. La crisi politica non è aperta da Italia Viva, è aperta da mesi”. Renzi poi conferma la fiducia in Mattarella che definisce “estrema”. Il leader di Italia Viva poi pone delle condizioni: “Nell’affermare la fiducia incrollabile nel presidente della Repubblica noi pensiamo che si debbano affrontare i tre punti cardine che le ministre e il sottosegretario hanno scritto al presidente del consiglio”. Renzi critica Conte e la politica da reality: “Abbiamo chiesto tre questioni al premier. Il primo è di metodo: non consentiremo a nessuno di avere pieni poteri, abbiamo fatto un governo per non darli a Salvini” attaccando “l’utilizzo in modo ridondante delle dirette tv, quello discutibile della delega ai servizi”. Renzi poi alla domanda se la presenza di Conte è pregiudiziale per la partecipazione di Italia Viva a un nuovo governo: “Non abbiamo nessuna pregiudiziale su nomi se non un tema che mi sembra evidente: non daremo mai vita a un governo con le forze di destra sovraniste”. Conte aveva però spiegato che se le ministre renziane si fossero ritirate non avrebbe potuto andare avanti con una maggioranza in cui Italia Viva fosse presente. Nonostante questo Renzi dice che se “c’è un progetto” si può andare avanti fino al 2023:  “Se e’ chiaro dove si vuole arrivare, si costruisce. Se non e’ chiaro, non c’e’ nessuna costruzione. Se non c’e’ progetto non si costruisce”

Il presidente del Consiglio spiegava di augurarsi che “non si arrivi” alle dimissioni delle ministre di Iv, “anche perche’ gia’ in questi giorni sto lavorando per definire una proposta per una patto di legislatura, un patto di fine legislatura”. Intanto Bettini su Facebook commenta come se una soluzione fosse a portata di mano:  “Le parole di Conte, dopo l’incontro con il Presidente Mattarella, interpretano lo stato d’animo del Paese. Siamo di fronte a prove terribili. La classe dirigente democratica deve sapersi unire per affrontarle al meglio nell’interesse dei cittadini. Ci sono le condizioni, dopo il buon lavoro con il contributo di tutti sul Recovery Plan, per definire un’intesa di fine legislatura, nei confini dell’attuale maggioranza che in questi mesi ha ottenuto risultati importanti”

La conferenza stampa di Renzi

Durante l’incontro tra Conte e Sergio Mattarella dal presidente della Repubblica è giunto un altola’ sul precipitare della crisi: Mattarella ha sottolineato a Conte la necessita’ di uscire velocemente da questa condizione di incertezza, a fronte dell’allarmante situazione causata dalla pandemia. Un’incertezza, aveva fatto notare anche in passato il Presidente, che difficilmente potrebbe essere sanata da una maggioranza che si regga su una manciata di voti sparsi. Al Presidente dunque il premier ha annunciato la sua intenzione di voler fare un tentativo di apertura a Renzi, assicurando che la maggioranza deve essere solida e che non basta “qualche voto qua e la'”. Non solo, dal Presidente del Consiglio e’ giunta anche l’intenzione, nel caso cessasse la fibrillazione, di aprire un tavolo di maggioranza per siglare un patto di legislatura. Appena uscito dal Quirinale, inseguito dai giornalisti, il premier ha spiegato la sua ‘offerta di pace’

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“Ha cambiato consiglieri… Da Travaglio-Casalino di ieri a Mattarella-Franceschini oggi”. La battuta di un parlamentare Iv da comunque il segno che il cambio di passo da parte del presidente Conte è stato colto. Per tutto il giorno si erano susseguite voci di un possibile tavolo Conte-leader, dell’attesa da parte di Iv di un segnale da parte di palazzo Chigi prima della conferenza stampa che sta per iniziare a momenti, del pressing del Pd sul premier a prendere un’iniziativa. E un fatto è avvenuto. Conte è salito al Colle, ha sgombrato il campo della questione ‘responsabili’, ha proposto un nuovo patto di legislatura a tutte le forze di maggioranza, Iv compresa. Basterà per fermare le macchine? Nei minuti che precedono la conferenza stampa con Renzi, i parlamentari Iv si articolano tra ‘falchi’ e ‘colombe’. Tra chi riconosce che “stavolta Conte non è stato immobile”, insomma, che un passo lo ha fatto. E chi invece ritiene il ritiro della delegazione dal governo come “un passaggio ineludibile”. Intanto sia M5S che Pd apprezzano l’uscita del premier Conte. “‘massimo impegno per patto legislatura”, twitta Nicola Zingaretti. Mentre Andrea Orlando si rivolge direttamente a Italia Viva: “Conte ha ribadito la volontà di rimanere nel perimetro di questa maggioranza e di lavorare per un patto di legislatura. Adesso IV raccolga questo invito. Fermiamo le polemiche, mettiamoci al lavoro nell’interesse dell’Italia”. A breve si capirà se Renzi raccoglierà o meno l’invito.

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