Coronavirus: come non farsi contagiare fuori casa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-18

Il professor Francesco Le Foche, responsabile del day hospital di immunoinfettivologia dell’Umberto I di Roma, spiega oggi al Corriere della Sera come non rischiare il contagio fuori casa a partire dal 18 maggio

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Il professor Francesco Le Foche, responsabile del day hospital di immunoinfettivologia dell’Umberto I di Roma, spiega oggi al Corriere della Sera come non rischiare il contagio fuori casa a partire dal 18 maggio, data della grande riapertura della fase 2 dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19:

Eccoci alla nostra giornata tipo. Colazione al bar: caffè al bancone?
«No, io mi sposterei fuori a berlo. Il virus si prende soprattutto negli ambienti chiusi. E poi è arrivato il sole, il caldo. Usciamo».

Dentro, mascherina obbligatoria. E se qualcuno non la indossa? In Qatar ti danno tre anni di carcere.
«Evitiamo reazioni eccessive. L ’altro giorno in fila c’era una persona con la mascherina abbassata sulla bocca. Una signora urlava: maleducato, lei attenta alla salute pubblica. È sbagliato, certo, ma manteniamo le proporzioni».

Non tutti hanno capito come si usano le mascherine.
«Ho visto gente in auto da sola con mascherina professionale FFP2 e guanti. Forse la comunicazione non è stata del tutto empatica».

francesco le foche come non farsi contagiare coronavirus

Come raggiunge il lavoro?
«Beh, io abito non lontano dal Policlinico Umberto I, ma vado in macchina».

Così intasa la città.
«Ha ragione, ma ho una Smart che inquina poco. Comunque è giusto usare la bici, talvolta lo faccio anche io».

Continuare con lo smart working o no?
«Le aziende si deresponsabilizzano lasciando le persone a casa. Ma la nuova normalità, abbiamo detto, è convivere con il virus. E quindi si può anche tornare».

E l’aria condizionata? Non è pericolosa?
«Servono impianti di nuova generazione, che abbattono la carica virale del 95 per cento. Se abbiamo riciclo all’interno ci contagiamo tutti».

Andrà dal parrucchiere?
«Me li sono tagliati da solo con la forbice. Però in una o due persone, ben distanti, non c’è problema. Facendosi lavare i capelli prima».

Shopping? Una scarpa la prova? Mette i guanti?
«Non li provo, ho una misura standard. Sui guanti sono scettico: se arrivi con le mani pulite e ti igienizzi, non c’è problema. Il rischio di contagio c’è in posti con grandi assembramenti, dove rimani a lungo. Più al supermercato. O nei cinema e al teatro».

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