Attualità
Clizia Incorvaia e lo stigma per le mamme che smettono di allattare
neXtQuotidiano 26/04/2022
C’è ancora chi pensa di poter dire a un’altra donna come essere una buona madre e di continuare la pessima abitudine di criticare chi non allatta. Clizia Incorvaia racconta la sua esperienza e spiega cosa c’è di sbagliato in questo atteggiamento
Clizia Incorvaia non dovrebbe dare spiegazioni a nessuno per la decisione di non allattare più suo figlio Gabriele, di due mesi. Ogni donna ha il diritto di scegliere di ascoltare il proprio corpo, e la propria psiche. Nel caso specifico però Incorvaia, annunciando di ricorrere al latte artificiale è incappata nei pregiudizi di chi pretende di sapere come deve essere una buona madre.
Clizia Incorvaia e lo stigma per le mamme che smettono di allattare
“Io non ho tolto il seno al piccolo, ma il latte è finito…E lui piangeva poiché non riusciva più ad attaccarsi e saziarsi bene. Nina l’ho allattata solo con il latte materno sino al settimo mese, ma non avrò nessuna medaglia al merito né la pretendo, ciò significa che sei lo stesso una buona madre. E la bella vita non c’entra nulla con ciò che ho scritto. P.S: l’ignoranza è la più brutta delle bestie”, ha replicato a chi la accusava. E non ce ne sarebbe stato bisogno perché anche se non fosse dipeso dal suo fisico, ma avesse sentito la necessità di compiere ugualmente questa scelta nessuno avrebbe avuto comunque il diritto di criticarla.
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E lei lo aveva spiegato bene prima di essere giudicata: “Il mio corpo si è fermato quando la mia mente era ormai stanca, però scrivo questo post per tutte le donne che decidono di non allattare o non hanno il latte e vivono questa cosa come una sconfitta”, aggiungendo “Ti ho allattato finché ho avuto il latte devo dire che se da una parte l’allattamento stabilisce un legame quasi alchemico con il tuo piccolo, dall’altra richiede una saldezza di nervi non indifferente, poiché se non dormi tutta la notte, sei esausta e non ti reggi in piedi (per esempio per chi lavora o ha un altro figlio e non può recuperare le ore perse) non è facile”. Molte neomamme oltre alle difficoltà di abituarsi al loro ruolo sentono anche oggi, come se fossimo ancora negli anni ’50, una pressione sociale fortissima da parte di amici, parenti, e non solo: “No ragazze, non è così, voi darete la migliore versione del vostro essere mamma solo se sarete serene e al diavolo tutta la pressione sociale che vi dice che mamme dovrete essere. Voi sapete come essere le migliori mamme”. Parole che non dovrebbero essere necessarie nel 2022.