Claudio Fiori, l’imprenditore costretto a chiudere che si suicida bevendo acido muriatico

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-12

Il titolare della Sce elettronica, Claudio Fiori, ha ingerito una dose letale di acido muriatico dopo aver annunciato la chiusura della sua azienda per il rincaro delle materie prime

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La sua azienda navigava in cattive acque per il rincaro delle materie prime e la difficoltà a reperirle, al punto da costringerlo alla chiusura: Claudio Fiori, ex titolare della Sce elettronica, specializzata in quadri elettrici, si è suicidato nella sede della sua azienda a Sant’Andrea in Casale (Rimini) bevendo una massiccia quantità di acido muriatico. Subito dopo aver compiuto il gesto, forse per un ripensamento, ha chiamato il 118 chiedendo di essere soccorso: ricoverato all’ospedale Infermi in codice di massima gravità, è deceduto nella notte. Nell’ufficio di via Tavoleto, i carabinieri intervenuti in un secondo momento per i rilievi non hanno ritrovato biglietti o altri messaggi lasciati da Fiori chiarire meglio le motivazioni di quella decisione.

Claudio Fiori, l’imprenditore costretto a chiudere che si suicida bevendo acido muriatico

“Era un brav’uomo, una persona dedita al lavoro e alla famiglia – lo ricorda il vice sindaco di Montescudo Monte Colombo, Simone Tordi – la sua morte è una notizia terribile, arrivata come un fulmine a ciel sereno. Mi stringo al dolore della famiglia in un momento così tragico”. Aveva fatto ogni sforzo per cercare di salvare l’azienda: ad aprile aveva utilizzato la cassa integrazione ma a maggio era arrivato l’annuncio della chiusura con il conseguente licenziamento di tutti e 15 i dipendenti. I sindacati spiegano che già nel 2008 l’azienda aveva subìto “contraccolpi importanti”. Fiori lascia la moglie, proprietaria di un’impresa tessile in Valconca, e la figlia.

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