Città chiuse a Natale e Capodanno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-12-02

Natale e Capodanno chiusi nel proprio comune: è questa la misura restrittiva prevista nei giorni delle feste considerati più a rischio, il divieto di spostamento dal proprio comune

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Natale e Capodanno chiusi nel proprio comune: è questa la misura restrittiva prevista nei giorni delle feste considerati più a rischio, il divieto di spostamento dal proprio comune. I ristoranti però saranno aperti il 25 e il 26 dicembre fino alle 18. Il nodo dei ricongiungimenti familiari e delle seconde case.

Città chiuse a Natale e Capodanno

Le norme previste, come gli spostamenti tra regioni per le festività natalizie, spiega Repubblica, saranno contenute in un decreto legge, in vigore il 21 dicembre e varrà fino al 7 gennaio. Per le altre restrizioni invece, come il coprifuoco, ci sarà un DPCM che sarà valido dal 4 dicembre al 15 gennaio:

Non ci si potrà muovere dal proprio Comune di residenza il 25 e il 26 dicembre, e neanche il primo gennaio. Così hanno stabilito in un lungo vertice a Palazzo Chigi Giuseppe Conte e i capidelegazione di maggioranza. È sera quando il governo si ritrova per risolvere il nodo più delicato del “decreto di Natale”. Bisogna decidere se fissare in modo rigoroso il blocco alla mobilità regionale. L’obiettivo è impedire tutti i movimenti, ad eccezione di chi fa ritorno nel proprio luogo di residenza o domicilio, inteso come base primaria dei propri interessi. Il premier è contrario, preme per i ricongiungimenti familiari e le vacanze nelle seconde case. Si oppongono, però, i capidelegazione di Pd, Movimento e Leu. Non solo per i 785 morti registrati ieri. Ma perché, come ripete Roberto Speranza — sapendo di poter contare sul sostegno di Dario Franceschini e Alfonso Bonafede — «senza misure rigorose durante le feste, ci ritroveremo a febbraio con una terza ondata peggiore della seconda». Nella notte prevale la prudenza: nessuna deroga e stop alla mobilità dal 21 dicembre al 7 gennaio. Impossibile raggiungere le seconde case, vietato viaggiare per ricongiungersi con i familiari nei luoghi in cui non si è residenti

Nulla di fatto sulla scuola, sebbene Conte nel pomeriggio con i capigruppo di maggioranza avesse sondato il terreno sull’ipotesi di un’apertura ‘simbolica’ il 14 dicembre che avrebbe fatto “bene ai ragazzi”. E non è ancora stata presa una decisione finale sul nodo alberghi in montagna. Anche su questo c’è il pressing di Iv con Bellanova per tenerli aperti, mentre Conte nutrirebbe dei dubbi. Tutti gli altri li vogliono chiusi fino all’Epifania. Come gli impianti sciistici del resto, il cui stop è stato confermato stasera. Sul capitolo cenoni non dovrebbe essere indicato un numero massimo di partecipanti ma solo una ‘raccomandazione’ a non ospitare persone non conviventi. Il coprifuoco, spiega il Corriere, sarà sempre alle 22:

I l coprifuoco rimane alle 22 e durerà fino alle 6 per l’intero periodo delle festività. La scelta del governo per evitare gli assembramenti è quella di impedire gli spostamenti dopo quest’orario anche la sera di Natale e quella di Capodanno. Nessuna deroga sarà prevista nei giorni festivi, le funzioni religiose dovranno dunque terminare entro un orario compatibile con il rientro a casa dei fedeli. Al momento l’indicazione della Conferenza episcopale è che ogni parrocchia organizzi le messe durante la giornate festive seguendo i protocolli e quindi evitando gli assembramenti. C’è comunque l’ipotesi di fornire un’indicazione riguardo alla messa di Natale che potrebbe essere celebrata alle 20.

 

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