Ciro Grillo: il figlio di Beppe indagato per stupro con tre amici

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-06

La denuncia di una modella di origini scandinave. Secondo l’accusa i fatti si sono svolti prima in una discoteca della Costa Smeralda e poi nella villa di Porto Cervo di proprietà del garante del MoVimento 5 Stelle

article-post

Ciro Grillo, figlio 19enne di Beppe Grillo, è indagato per stupro insieme ad altri tre amici dopo la denuncia di una modella di origini scandinave. Secondo l’accusa i fatti si sono svolti prima in una discoteca della Costa Smeralda e poi nella villa di Porto Cervo di proprietà del garante del MoVimento 5 Stelle. A raccontare la vicenda oggi è il quotidiano La Stampa in un articolo a firma di Tommaso Fregatti e Marco Grasso.

Ciro Grillo: il figlio di Beppe indagato per stupro

Secondo la versione della ragazza, vent’anni ancora da compiere, si sarebbe trattato di uno stupro; secondo i quattro, figli di imprenditori, medici e professionisti della Genova Bene, il rapporto è stato consenziente. I fatti si sarebbero svolti nella residenza estiva di Beppe Grillo in Costa Smeralda e uno degli indagati è Ciro, 19 anni, campione italiano di savate, insieme a Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria:

I quattro giovani ieri sono stati interrogati per ore dal magistrato Laura Bassani, pubblico ministero della Procura di Tempio Pausania, titolare del fascicolo. Nei giorni scorsi i carabinieri di Milano li hanno perquisiti, alla ricerca di indizi che confermassero la versione fornita dalla vittima. Gli investigatori hanno acquisito tutti i cellulari, alla ricerca di messaggi che facciano luce sui rapporti con la ragazza, e, soprattutto, hanno acquisito un video, al momento la prova più importante dell’inchiesta.

ciro grillo beppe grillo stupro

Dal filmato, recuperato in uno dei cellulari, emergerebbero una ripresa integrale del rapporto sessuale. La sua interpretazione, tuttavia, non è univoca. Per la vittima dimostrerebbe la violenza, per gli avvocati difensori il contrario, e cioè che la ragazza era consenziente. Le audizioni sono durate tutto il giorno. Gli inquirenti hanno interrogato i quattro studenti (assistiti dagli avvocati Paolo Costa, Enrico Grillo, Ernesto Monteverde, Romano Raimondo, Gennaro Velle), con l’obiettivo di confrontare le diverse versioni alla ricerca di concordanze o eventuali contraddizioni.

Secondo gli avvocati della difesa la ragazza ha presentato denuncia dieci giorni dopo i fatti al suo ritorno a Milano, ha continuato la vacanza per un’altra settimana pubblicando foto sui social network anche dopo la presunta violenza e si sarebbe scambiata messaggi con alcuni dei tre.

I fatti risalgono al 16 luglio. Una decina di giorni dopo quella serata, la giovane si presenta dai carabinieri di Milano e in una clinica lombarda. Racconta l’incontro con i ragazzi, conosciuti in una delle discoteche più note della zona, e la proposta di continuare la festa nella casa di uno di loro, poco lontano. In un primo momento si sarebbe appartata con uno dei quattro; successivamente si sarebbero aggiunti gli altri tre. E il rapporto sarebbe avvenuto contro la sua volontà.

L’inchiesta si muove in un confine molto labile, che non riguarda solo l’accertamento del consenso al rapporto sessuale, ma anche un eventuale stato di minorata difesa.

EDIT: Sono due gli elementi al vaglio della Procura di Tempio Pausania dopo l’interrogatorio del figlio di Beppe Grillo, Ciro, di 19 anni, e dei tre suoi amici coetanei, accusati di aver violentato una modella di origini scandinave il 16 luglio scorso nella villa del fondatore del M5s a Porto Cervo. In primo luogo c’è da chiarire se i protagonisti della vicenda, presunta vittima compresa, avessero fatto o meno abuso di alcol o droghe, in secondo luogo – ma i due aspetti sono collegati – si valuta lo stato di minorata difesa legato alla superiorità fisica e numerica dei quattro ragazzi, specie se si confermasse l’ipotesi che la modella era in stato di alterazione psicofisica. Sentiti dalla sostituta Laura Bassani, la magistrata che coordina le indagini dopo la denuncia presentata dalla ragazza ai carabinieri Milano, i quattro – Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria – si sono difesi sostenendo che la giovane era consenziente.

Leggi anche: Marco Travaglio: “Adotta un leghista: se lo abbandoni il bastardo sei tu”

Potrebbe interessarti anche