I troppi cinghiali a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-03-19

Ieri un uomo in scooter è morto al parco dell’Inviolatella Borghese. Il numero degli animali è praticamente raddoppiato in questi anni. E il comune pensa alla sterilizzazione

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Era in sella al suo scooter quando ha investito un cinghiale che gli attraversava la strada ed è finito a terra riportando gravi ferite alla testa. Trasportato in ospedale è poi deceduto poco dopo. È quanto accaduto ieri sera, poco prima della mezzanotte, in via dell’Inviolatella Borghese, stradina all’interno dell’omonimo parco, in zona Cassia, a Roma. La vittima, un uomo di 49 anni, è stato soccorso dai medici del 118 che lo hanno poi trasportato d’urgenza all’ospedale Villa San Pietro dove però è morto.

C’era un cinghiale a Roma

Secondo quanto riferito da un testimone che ha assistito all’incidente, un cinghiale sarebbe comparso all’improvviso dalla macchia di verde e avrebbe disarcionato il 49enne facendolo cadere a terra. Sul corpo è stata disposta comunque l’autopsia per capire con esattezza cosa sia accaduto. Non è la prima volta che i residenti di quella zona segnalano la presenza di animali selvatici lungo la strada. E non solo: poco meno di 20 giorni fa fece scalpore il video di un cinghiale che correva lungo via Baldo degli Ubaldi, nella zona opposta della città rispetto al luogo dell’incidente mortale di ieri sera.

Negli ultimi dieci anni – sottolinea la Coldiretti – il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato. La sicurezza nelle aree rurali e periurbane – denuncia la Coldiretti – è in pericolo per il loro proliferare con l’invasione di campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le cose e le persone. Gli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per un totale di danni stimato in quasi 100 milioni di euro nell’ultimo anno, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche vittime. Si tratta di un vero e proprio esercito che assedia oggi le campagne italiane con attacchi quotidiani alle colture, radendo al suolo campi di grano, mais, orzo, ma anche le produzioni tipiche, dalle castagne al farro, delle mele all’uva che gli agricoltori hanno salvato in questi anni dall’estinzione per poi rischiare di vederle sparire a causa della pressione dei selvatici. Un anno fa la Toscana ha approvato una legge che permette la caccia al cinghiale tutto l’anno.

Il Campidoglio e i cinghiali a Roma

Il Campidoglio ha convocato un tavolo tecnico – al quale partecipa anche la Regione Lazio – per correre ai ripari ed arginare quella che lo stesso assessore all’Ambiente, Pinuccia Montanari, non esita a definire “una criticità”. Al vaglio dell’amministrazione comunale ci sarebbe l’ipotesi di utilizzare un “immunovaccino“, un farmaco che servirebbe alla sterilizzazione dei cinghiali per ridurne drasticamente la moltiplicazione in città. “È nostra intenzione – spiega l’assessore in una nota congiunta con il presidente della commissione Ambiente, Daniele Diaco – applicare tale progetto alla nostra realtà cittadina, al fine di contrastare questa criticità in modo sostenibile e rispettoso dei diritti degli animali. Nei vari tavoli tecnici è emerso che la Regione Lazio ha acquisito le competenze in materia ma, a fronte di queste, non possiede le adeguate risorse umane ed economiche necessarie alla risoluzione del problema. A seguito di una serie di incontri sul tema, stiamo redigendo una comune procedura di intervento in un tavolo ristretto ai soli soggetti competenti”. Lo stesso Campidoglio, sul sito ufficiale del Comune, avverte i cittadini di “girare al largo” e “cercare di non infastidire” i cinghiali, ritenuti “una specie in forte espansione, intelligente” e che “approfitta anche dei rifiuti organici che trova nelle discariche”.

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