Il flagello della cimice asiatica

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-08

Per Coldiretti fino ad oggi i danni ammonterebbero a 250 milioni. Ma si tratta di una stima provvisoria, che non tiene conto delle ricadute negative sull’industria

article-post

La cimice asiatica sta divorando la frutta italiana. L’Halyomorpha halys, arrivata dall’Asia orientale, si nutre delle nostre specie di frutta e deposita almeno 300 uova due volte l’anno. Spiega oggi La Stampa che in questi giorni in Emilia Romagna è iniziata la raccolta di due varietà di pere precoci con danni in media tra il 20 e il 60% della produzione.  Ad altri è andata peggio: «Due giorni fa ho incontrato un produttore in lacrime, ha perso tutto. Non ci sono assicurazioni contro questi danni». Dal Veneto arriva l’eco del grido d’allarme di Fausto Bertaiola: «Impressionante, non sappiamo come difenderci. Le reti hanno fermato gli adulti, ma le femmine hanno depositato le uova e i piccoli sono riusciti a passare tra le maglie devastando molte coltivazioni».

La Coldiretti parla di un’emergenza nazionale: «Nel solo Veneto i danni alle produzioni di mele, pere, pesche e kiwi hanno raggiunto i 100 milioni, quasi 80 solo nella provincia di Verona. In alcune zone del Friuli Venezia Giulia, è andato perso il 100% del raccolto di pere e mele». In Lombardia, invece, ha attaccato anche la soia e il mais. Non va meglio in Piemonte. Giacomo Ballari, presidente della fondazione Agrion a cui la Regione ha affidato il monitoraggio e il coordinamento della lotta alla cimice, racconta: «L’insetto si sta adattando ad un’alimentazione basata sulle nostre varietà colturali. Adesso siamo preoccupati per le nocciole». Ballari, però, ha raccolto per la prima volta «segnalazioni» dalla Liguria e anche dal Sud.

cimice asiatica Halyomorpha halys

 

Per Coldiretti fino ad oggi i danni ammonterebbero a 250 milioni. Ma si tratta di una stima provvisoria, che non tiene conto delle ricadute negative sull’industria.

Leggi anche: Chi ha paura della crisi di governo

 

Potrebbe interessarti anche