I chierichetti di Forza Nuova contro don Massimo Biancalani

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-08-25

I militanti di Forza Nuova diventano chierichetti e vogliono controllare don Massimo Biancalani per vedere se “è un vero cattolico”. Ma il Vescovo di Pistoia ricorda ai forzanovisti alcuni concetti basilari del catechismo

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Don Massimo Biancalani è il parroco di Vicofaro (Pistoia) salito suo malgrado alla ribalta delle cronache grazie ad un post di Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord ha scatenato le squadracce dei social contro il sacerdote “colpevole” di aver portato un gruppo di migranti in piscina. Ma la colpa peggiore di don Massimo è stata quella di scrivere che “razzisti e fascisti” sono suoi nemici.

Forza Nuova vorrebbe un cattolicesimo anti-migranti

Una dichiarazione che in Italia non dovrebbe creare alcuno scandalo. L’Italia repubblicana, al contrario di quella fascista, non è uno stato razzista. E la Costituzione è una costituzione antifascista. In quanto cittadino italiano Massimo Biancalani ha solo ribadito l’ovvio. In quanto sacerdote ha solo messo in pratica i precetti del Vangelo. Ciononostante Biancalani è stato pesantemente insultato, diffamato e minacciato su Facebook. E dopo Salvini anche Forza Nuova decide di buttarsi nella mischia. Forza Nuova di Pistoia ha infatti di andare a “monitorare” l’operato del parroco di Vicofaro andando a “vigilare” sulla celebrazione della Messa.
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Ad annunciarlo è il coordinatore pistoiese di Forza Nuova Leonardo Cabras che in un comunicato che non rinuncia ad addossare all’ebreo Soros la colpa dell’invasione ci ricorda che per quelli di Forza Nuova il motto “Dio, Patria e Famiglia” è ancora valido. Secondo FN è per colpa di preti come Biancalani che laggente si disaffeziona alla religione cattolica. E per questo motivo annuncia che «i militanti forzanovisti assisteranno domenica prossima, 27 agosto, alla S. Messa proprio nella parrocchia di Vicofaro a Pistoia, per vigilare sull’effettiva dottrina di don Biancalani». Un atto dal chiaro scopo intimidatorio che però dimostra come ai militanti di Forza Nuova più che andare a Messa servirebbero delle ripetizioni di catechismo. In un crescendo wagneriano dCabras conclude che “la religione di questo prete più che a quella autenticamente cattolica assomiglia a quella filosofia mondialista che vorrebbe sovvertire l’ordine naturale ogni popolo ha la sua terra ed ogni terra ha il suo popolo“. Ed è inspiegabile come mai Forza Nuova non abbia colto l’occasione per addossare la colpa a Jovanotti.

La lezione di catechismo del Vescovo di Pistoia a Forza Nuova

E la lezione di catechismo arriva direttamente dal Vescovo di Pistoia Monsignor Fausto Tardelli che parlando dell’azione di Forza Nuova non usa mezzi termini e la definisce una profanazione della SS. Eucaristia. Ed in effetti è paradossale che FN, accusando Biancalani di fare politica voglia far diventare la celebrazione eucaristca “teatro di contese e di lotta” politica. Per il Vescovo di Pistoia le intenzioni dei neofascisti ledono la sacralità dell’Eucaristia perché a messa ci si va “esclusivamente per partecipare con fede al divino sacrificio, ricevere la grazia di Cristo e imparare a vivere nell’amore fraterno”.
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Ogni altra finalità, conclude il Vescovo, ha qualcosa di sacrilego. Non male come spiegazione di quello che vorrebbero fare i militanti di FN domenica. Monsignor Tardelli ricorda che “sull’operato di un prete, sul suo insegnamento e la sua azione pastorale” il giudice è il vescovo. E non il coordinatore provinciale di Forza Nuova, che se fosse un bravo cattolico lo saprebbe di certo. Il Vescovo inoltre ha deciso di inviare il Vicario Generale Don Patrizio Fabbri  a concelebrare la messa, ovvero ad affiancare don Massimo durante la celebrazione. La decisione è stata presa non per punire il parroco di Vicofaro per una maggior tutela del sacerdote. In una nota diffusa dalla diocesi si legge che  ”Il vescovo ha deciso così affinché sia tutelato un prete che celebra l’Eucaristia e perché la Messa non sia profanata da iniziative irresponsabili. Visti i toni che sta assumendo la vicenda la Diocesi di Pistoia invita tutti gli attori interessati, in particolare i media, a non contribuire a creare un clima di ulteriore tensione con polemiche gratuite e lontane dalla realtà”.

Gli insulti dei neofascisti a don Biancalani e alla Chiesa Cattolica

Dal momento che stiamo tra i neofascisti non può mancare chi, nei commenti alla pagina di FN, ci ricorda che tra le tante cose buone fatte dal Duce ci sono anche i Patti Lateranensi, siglati proprio a favore della Chiesa Cattolica. Che ingrati! Dimostrassero un po’ di riconoscenza.
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Altri, evidentemente meno ferrati nelle vicende storiche del Ventennio, preferiscono ricorrere agli insulti. Curiosamente sono tutti dello stesso genere e denotano una certa ossessione dei forzanovisti per un particolare anatomico.
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Chissà quanti di loro andranno a Messa domenica per accostarsi all’Eucaristia da bravi cristiani.

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