Chi è (veramente) Chiara Dalmazio, la ristoratrice ripresa in ginocchio a causa del covid

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-26

La domanda è: è giusto che lei diventi il simbolo delle ristoratrici e dei ristoratori piegati dal covid?

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In ginocchio e con le mani giunte. L’immagine della ristoratrice Chiara Dalmazio è diventata uno dei simboli delle proteste dei giorni scorsi di quanti sono andati a Roma a chiedere che bar e ristoranti potessero riaprire. Nei video diventati anche piuttosto virali, c’è lei che urla, e che dice che – prima del covid – avesse due locali, entrambi chiusi in pochi mesi a causa delle restrizioni per la pandemia. Aveva tanto colpito chi l’ha vista, che era stata aperta anche una raccolta fondi destinata alla donna, per aiutarla a rialzarsi. Ma, c’è un ma abbastanza grande. O almeno: ci sarebbe stando a quanto ha potuto documentare la trasmissione Le Iene, che dopo l’arrivo di alcune segnalazioni e commenti che etichettavano Chiara Dalmazio come una bugiarda, ha deciso di verificare: “Non è vero che ha chiuso per il covid, è tre anni che è chiuso”, e poi altre frasi, per far capire che, in ogni caso, non fosse proprio una persona da erigere a esempio. Aveva detto durante la protesta: “Io avevo due ristoranti e bar chiusi tutti e due in nove mesi, a Empoli e uno a Cerreto Guidi”.

Le segnalazioni su Chiara Dalmazio

Sui social però qualcuno ha detto che non fosse così, e ha scritto: “Il bar a Cerreto è chiuso da quasi due anni e non per il Covid. E il bar delle piscine gli è stato tolto perché non pagava l’affitto”. E ancora, gli abitanti vicino agli ex locali della donna, parlando con l’inviata delle Iene: “Ho visto tante persone che ci lavoravano piangere, purtroppo”; “Lei da qualsiasi posto è venuta via, è venuta via perché ha fatto una buca. Ma non c’era il Covid”; “Non pagava l’affitto, i fornitori, non pagava nessuno”. E c’è anche qualcuno dei suoi ex dipendenti che da lei aspetta alcuni pagamenti arretrati, come Elisa, che racconta di dover ricevere ancora 5mila euro da due anni. Lei non è l’unica, e anzi. Sono diverse le donne che lamentano di aver lavorato per Chiara Dalmazio e che dicono di non essere state pagate. Lei risponde dicendo che non ha i soldi per sé, figurarsi per le altre (dipendenti). E la domanda diventa: è giusto che che Chiara Dalmazio sia il simbolo delle ristoratrici e dei ristoratori (onesti) che sono stati piegati dal covid?

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