Attualità
Tra le chat dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Claudia Rivelli spunta anche un senatore
neXtQuotidiano 28/10/2021
Non si conosce l’identità dell’uomo, ma il nome compare tra le 268 pagine dell’ordinanza che ha portato all’arresto della sorella di Ornella Muti per la vicenda del traffico di droga partita dal dark web
Non se ne conosce il nome, ma ci sono molti dettagli che potrebbero portare gli inquirenti alla sua identificazione e alla verifica di quanto contenuto in alcune chat. L’inchiesta sul traffico di droga attraverso il dark web ha portato all’arresto, tra i nomi più “celebri”, di Claudia Rivelli. L’ex modella e attrice, sorella di Ornella Muti, è finita ai domiciliari con l’accusa di importazione e cessione di sostanze stupefacenti. Ma la maxi-operazione antidroga potrebbe avere ben presto dei risvolti ancor più clamorosi.
Claudia Rivelli e la droga dello stupro, spunta il nome di un senatore
Come riporta oggi il quotidiano La Stampa, tra le 268 pagine dell’ordinanza – firmata dal gip Roberto Saulino – che ha portato all’arresto di Claudia Rivelli, sono riportati anche i contenuti di moltissime chat. Non solo quella che, di fatto, è stata ritenuta come elemento fondamentale per la misura cautelare, ma anche altre che potrebbero allargare la macchia d’olio diventata sempre più imponente con l’inchiesta sul traffico di stupefacenti (con particolare riferimento alla droga dello stupro) partita dal dark web.
Nelle chat anche un riferimento ad un “politico”, non identificato dagli inquirenti. “Verosimilmente un senatore” afferma il gip. In un’altra intercettazione uno dei pusher afferma: “Io amore sto andando dal politico quello lì che abita davanti alla Corte di Cassazione… mi è uscita ‘sta cosa qui al volo”. E in un’altra ancora si legge che al politico è arrivato dopo essere andato a Roma “al festival del Cinema, io ci andavo con lo zainetto pieno… C’erano giornalisti, tanta gente importante, ci stava di tutto e di più”.
Nessun nome, dunque, ma alcuni dettagli che – ovviamente – dovranno essere confermati dagli inquirenti. Nelle chat, dunque, si fanno riferimenti ben specifici, senza mai svelare l’identità di questo politico che, a detta del gip che sta guidando alle indagini, siederebbe tra gli scranni di Palazzo Madama.