La (bella) storia del Cesena calcio femminile, che rinnova il contratto alla portiera incinta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-18

Solo alcuni giorni fa aveva fatto scalpore il caso di Lara Lugli e del Pordenone Volley. Ma esistono anche società e federazioni più virtuose.

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Solo pochi giorni fa aveva fatto discutere il caso tra Lara Lugli e il Pordenone Volley. Oggi la notizia è un’altra, ed è bella. La racconta a La Stampa Emanuela Vincenzi, team manager del Cesena Calcio. La protagonista si chiama Alice Pignagnoli, di anni 33, che ora posta foto sui social in cui abbraccio il figlio da poco nato, ed è tornata a difendere i pali della propria squadra. Che, nel momento in cui lei ha riferito di aspettare un bambino, non l’ha abbandonata. E anzi: le ha rinnovato il contratto. Dice la team manager al quotidiano di Torino:

Alice si infortunò per un colpo al viso preso durante un’azione di gioco. Fu ricoverata in ospedale e sottoposta agli accertamenti clinici del caso. Subito dopo, avendo visto i risultati degli esami, ci telefonò disperata, piangendo, dicendoci che era incinta. Noi non capivamo: era sposata, cosa poteva succederle di più bello? Le dicemmo che la squadra andava avanti comunque e che lei sarebbe rimasta nella rosa.

Ma dei casi di allontanamento dalla squadra, come quello di Laura Lugli, nel mondo dello sport femminile ce ne sono a bizzeffe: “Ci deve essere una tutela vera per le donne da parte delle federazioni”.

La decisione del Cesena Calcio ha costituito il precedente

Proprio così. Dal caso della calciatrice Alice Pignagnoli ne è nato un precedente. Lo spiega sempre Emanuela Vincenzi:

Ora è previsto che un’atleta sia protetta anche se resta incinta, cosa che prima non accadeva. La Federcalcio è partita proprio dal caso di Alice per modificare le condizioni che regolano i contratti. Noi in realtà abbiamo fatto una cosa molto normale. D’altra parte è scontato che non resti incinto Ronaldo, mentre per le donne funziona naturalmente così, insomma può succedere. E a me sembra molto normale che un’atleta possa essere moglie e mamma.

 

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