“C’è Grillo” e i 30mila euro di compenso per Beppe

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-27

Si tratta dei diritti che viale Mazzini dovrebbe corrispondere alla Marangoni spettacoli, ovvero all’agente storico di Beppe Grillo, per l’uso di vecchi filmati del comico genovese

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Domani sera su Rai2 “C’è Grillo”. Non con uno spettacolo ma con una collezione di una serie di spezzoni su cui il comico genovese sembra puntare assai visto che ha pubblicizzato in ogni dove — dal blog a Twitter — la presenza in palinsesto dello show con il suo «best of» dei tempi d’oro. Ma se il Garante del M5S va sulla tv pubblica è chiaro che deve nascere anche qualche polemica.

«C’è Grillo» e i 30mila euro di compenso per Beppe

E infatti eccola qui. A quanto apprende l’Adnkronos, lo spettacolo “C’è Grillo’, in onda domani sera su Rai2, costerebbe alla Rai oltre 30mila euro. Si tratta dei diritti che viale Mazzini dovrebbe corrispondere alla Marangoni spettacoli, ovvero all’agente storico di Beppe Grillo, per l’uso di vecchi filmati del comico genovese. Nei giorni scorsi c’è stata polemica politica per la decisione della seconda rete Rai di dedicare una puntata a colui che, oltre al passato e al presente da showman, veste anche i panni di fondatore del M5S. Tanto che, viene spiegato dall’agenzia, i vertici Rai stanno ragionando in queste ore sull’opportunità del compenso per i diritti, considerato che Grillo è il ‘padre’ del partito di maggioranza del governo giallo verde.

c'è grillo 30mila euro compenso 1

Ad attaccare è il PD che presenterà un’interrogazione parlamentare. “Chiederò – annuncia il capogruppo dem in commissione Vigilanza, Davide Faraone – un’interrogazione e di poter fare un’accesso agli atti per verificare quanto scrivono oggi organi di stampa, in riferimento al presunto compenso che la Rai vorrebbe pagare a Beppe Grillo per la messa in onda della trasmissione ‘C’e’ Grillo’ su Rai 2. Pensare che i soldi del servizio pubblico siano utilizzati per pagare quello che ormai e’ a tutti gli effetti un leader politico mi sembra folle”. “Però – aggiunge il senatore Pd – questa vicenda potrebbe anche essere diversa: potrebbe infatti essere tutto pensato per poter consentire a Beppe Grillo di fare il bel gesto, con una bella dichiarazione in cui rinuncia al compenso”. “Sono cose da Repubblica delle banane. Ricordo a Grillo che 30 mila euro è lo stipendio annuo lordo di un impiegato comunale. Lui lo prende in una botta sola perché è un capo politico. Tria deve spiegare”, sottolinea in una nota il deputato del Pd, Roberto Morassut.

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