Addio a Catherine Spaak, aveva 77 anni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-18

L’attrice si è spenta a Roma nel giorno di Pasqua. Era malata da tempo

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Il mondo del cinema è in lutto. Nella tarda serata del giorno di Pasqua è arrivata la notizia della morte di Catherine Spaak, attrice nata in Francia che lavorò con i grandi registi italiani in pellicole che hanno fatto un’epoca. Non solo grande schermo: nella sua carriera, infatti, il pubblico ha ammirato la sua bravura nel canto, nel ballo e nella conduzione. Aveva 77 anni, compiuti lo scorso 3 aprile, ma da tempo era molto malata. Per questo era rimasta lontana dai riflettori per alcuni anni, prima di raccontare al mondo il suo difficile percorso di riabilitazione dopo alcuni eventi che ne avevano messo a rischio la vita.

Catherine Spaak è morta a Roma, aveva da poco compiuto 77 anni

L’annuncio della scomparsa di Catherine Spaak è arrivato improvvisamente attraverso una nota diramata dalla sua famiglia nel corso della serata di domenica 17 aprile, spiegando come le esequie si svolgeranno in forma strettamente privata:

“L’attrice di tanti meravigliosi film, la brillante conduttrice, la scrittrice, soprattutto la donna che ha vissuto sino all’ultimo con eleganza e carattere, ci ha lasciato stasera a Roma. Ci mancherà tantissimo”.

Nata nel 1945 a Boulogne-Billancourt, nell’Ile de France, da genitori belgi, Catherine Spaak iniziò la sua carriera da attrice quando aveva solamente 14 anni. E fin dalla giovane età partecipò alle riprese di pellicole che hanno fatto la storia del cinema, anche quello italiano: da La Noia di Damiano Damiani a Il Sorpasso di Dino Risi, recitando al fianco di Vittorio Gassmann. Il cinema e non solo. Fin da giovane prestò la sua voce al mondo della musica e il suo volto divenne una quotidianità per il pubblico italiano quando condusse per tre edizioni “Forum”. E nel mezzo una serie infinità di spettacoli, serie TV, pellicole cinematografiche e teatro.

Poi la malattia che lei stessa raccontò a Storie Italiane nel 2020: “Sono venuta per dire che se siamo malati non dobbiamo vergognarci. Sono ancora qua con il sorriso, con la capacità di ragionare e di parlare, ma anche di ribellarmi. Non ho perso la mia grinta e il coraggio. Non camminavo e non vedevo. Non ricordo niente di questa crisi e trovo che sia bellissimo. Ci si cura, si guarisce e si torna a fare la stessa vita di prima”. Una emorragia cerebrale che l’aveva profondamente segnata, seguita da crisi epilettiche provocate proprio da quella emorragia. Un evento contro cui ha lottato negli anni, fino alla giornata di domenica 17 aprile.

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