La coppia accusata di aver ceduto la figlia 14enne a un amico di famiglia per cibo e denaro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-11

La Dda della Procura di Catania ha fatto arrestare una coppia e un loro amico di famiglia: i genitori avrebbero “ceduto” all’uomo la loro figlia 14 enne, che avrebbe subito abusi sessuali, in cambio di cibo e soldi

article-post

La figlia di 14 anni costretta a vivere a casa di un amico di famiglia ed avere rapporti con lui, usata come merce di scambio per cibo e soldi. Con questa accusa, fondata su alcune intercettazioni ottenute dalla Dda della Procura di Catania, i due genitori della minorenne e il loro amico, padrino di cresima della giovanissima, sono stati arrestati oggi dai Carabinieri. I tre – che abitano nella provincia della città siciliana – sono ora indagati, ma si trovano in carcere. I militari del comando provinciale etneo hanno eseguito nei loro confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati ipotizzati di “concorso in riduzione in schiavitù”, “atti sessuali con minorenne”, “violenza sessuale”, “sequestro di persona”, “cessione di sostanze stupefacenti”, “detenzione e porto abusivo di armi clandestine”, “ricettazione” e “minaccia a pubblico ufficiale”. Le ultime accuse sono contestate al “padrino” della giovane, accusato anche di avere ceduto della marijuana a un minorenne e avere detenuto armi e munizioni, compreso un fucile con le canne mozzate e una rivoltella 375 Magnum.

La coppia accusata di aver ceduto la figlia 14enne a un amico di famiglia per cibo e denaro

Tra le varie comunicazioni emerse dalle intercettazioni della Direzione distrettuale antimafia ci sarebbe anche un passaggio nel quale la coppia avrebbe rimproverato e picchiato la figlia affinché si “comportasse bene” con l’uomo presso il quale viveva. “Spregevoli condotte nei confronti di una delle figlie minorenni – si legge nelle carte della Procura – che fanno luce su “un contesto familiare assai degradato nell’ambito del quale il padre e la madre della vittima, in ragione della situazione di grave indigenza economica e dimostrando un’assoluta incapacità genitoriale, avrebbero esercitato nei confronti della figlia poteri corrispondenti al diritto di proprietà, inducendola con violenza e minaccia ad intrattenere una relazione anche sessuale con il suo padrino di cresima, per ottenere cibo e denaro”. Un’assistente sociale intervenuta per problemi di dispersione scolastica di un’altra figlia della coppia, più piccola, avrebbe ricevuto la minaccia di “fare danni” da parte del padre.

Potrebbe interessarti anche