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La storia del ragazzo autistico rinchiuso nella palestra di una scuola di Castellammare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-08

I genitori hanno denunciato l’accaduto e la Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta

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Lo hanno trovato senza indumenti e sporco a causa dei suoi escrementi. Chiuso nella palestra della sua scuola. Il tutto è stato filmato dai genitori di un ragazzo autistico che hanno denunciato l’Istituto Karol Wojtyla, nella periferia di Castellammare (Campania). E non era la prima volta che il giovane veniva chiuso all’interno delle palestra, come confermato dalla stessa dirigente scolastica chiamata a parlare di quanto accaduto lo scorso giovedì 30 settembre.

Castellammare, la storia del ragazzo autistico chiuso in palestra

“Trattato come un cavallo in una stalla. A scuola non c’è l’operatore socio-sanitario, che dovrebbe occuparsi di lui, e così hanno tenuto mio figlio chiuso in palestra perché non sanno gestirlo”, ha gridato la madre nel video che immortala lo stato della palestra nella quale era stato chiuso il figlio. Tutto è accaduto lo scorso 30 settembre, quando i genitori di Francesco vengono chiamati con urgenza da un operatore che lavora per la ditta addetta al trasporto dei disabili: “Correte, vostro figlio ha bisogno di voi”.

Il primo ad arrivare è il padre. Poi, qualche istante dopo, anche la madre del giovane entra nella scuola. I due raggiungono il figlio in palestra e lo trovano completamente nudo e sul corpo le tracce dei suoi escrementi. La donna capisce subito che qualcosa non va: nonostante la sua disabilità, Francesco è in grado di comunicare con gli altri quando deve espletare alcune funzioni fisiologiche. Anche per questo motivo, i genitori hanno deciso di denunciare la scuola.

Come riporta il quotidiano La Repubblica, la dirigente scolastica dell’Istituto Wojtyla di Castellammare ha, di fatto, “confermato” l’accaduto: “Quel giorno l’alunno ha cominciato a spogliarsi da solo più volte. Gli insegnanti non sapevano cosa fare, essendo un ragazzo alto 1,90 per 120 chili non si riesce sempre a contenerlo. In palestra viene portato perché ha bisogno di spazi ampi, in classe più volte ha sradicato gli oggetti dai muri. Quando si è denudato per l’ultima volta ha anche fatto i bisogni che provava a lanciare agli insegnanti presenti”.

 

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