“Così mi hanno violentata per ore a casa di Ciro Grillo”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-03

Gli estratti del testo della denuncia presentati dalla ragazza che accusa il figlio del garante M5S e i suoi amici di stupro

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Partiamo dalla fine. Il giorno dopo le prime violenze denunciate dalla giovane. È la mattina del 17 luglio del 2019. La giovane, 19 anni all’epoca dei fatti, si sveglia e raggiunge la sua amica che dormiva su un divano. Prova a raccontarle cosa le è accaduto nella notte, ma l’altra ragazza non risponde e fa “spallucce”. Poi – secondo il suo racconto – le violenze sessuali proseguono nel corso della mattinata. Questa è una parte del testo della denuncia della ragazza che accusa Ciro Grillo e i suoi amici di stupro. Queste pagine sul “Caso Grillo” sono state pubblicate oggi dal quotidiano La Verità.

Caso Grillo, il racconto della ragazza che ha denunciato lo stupro di gruppo

Il racconto della ragazza è molto esplicito, ma noi ci limiteremo a riportare solamente una descrizione (non dettagliata), senza soffermarci sulle dinamiche denunciate (per evitare l’effetto opposto). E lo faremo partendo dalla mattina susseguente alle prime violenze raccontate dalla giovane agli inquirenti.

“Mi sono seduta a terra accanto a lei – spiega la giovane nella dichiarazione messa a verbale – L’ho svegliata, inizialmente non riuscivo bene a parlare, mi chiedeva che cosa avevo e le dicevo ‘mi hanno violentata’. R. inizialmente non capiva e glielo ripetevo, poi le chiedevo se potevamo andare a casa. R. si è seduta sul divano e mi ha fatto spallucce: io ho ripetuto di andare via perché stavo male e mi avevano violentata, ma lei non diceva nulla. Io l’ho presa e l’ho fatta alzare dal divano, le ho detto di vestirsi per andare via.

La “lei” citata è la sua amica. Il giorno prima, infatti, le due amiche erano andate al Billionaire di Porto Cervo. E lì avevano incontro Ciro Grillo e i suoi amici. Al termine della serata, le due – non trovando un taxi per fare ritorno al B&B dove alloggiavano – avevano accettato l’invito dei ragazzi e andarono a dormire nella villa di proprietà del garante M5S in Costa Smeralda. Ed è lì che nella notte, secondo la denuncia e l’accusa su cui stanno indagando gli inquirenti e la Procura di Tempio Pausania, sarebbero iniziate le violenze.

La ragazza ha raccontato di non aver né bevuto né fumato quella notte, mentre gli altri sì. Poi le avances. Le prime (pesanti e a sfondo sessuale) di Corsiglia, rispedite al mittente. Durante la notte, però, sarebbe stato lo stesso Corsiglia a tentare un nuovo approccio culminato con il primo stupro nei confronti della giovane. L’indomani mattina, la ragazza prova a raccontare cosa le era accaduto nella notte alla sua amica. Le chiede di andare via, ma Vittorio Lauria – secondo quanto riporta La Verità sulla base del verbale di denuncia ai carabinieri – le convince a rimanere perché l’unica persona ad avere la patente era proprio Corsiglia, ancora sotto i fumi dell’alcol.

La ragazza ha, quindi, raccontato che durante quel lasso di tempo sarebbero avvenute le altre violenze da parte di tutti gli altri. Dal racconto della vodka che è stata costretta a bere, fino al suo “non sentirsi bene” dopo aver ingurgitato tutto quell’alcol. Questi gli estratti della denuncia del caso Grillo.

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