Attualità
La bufala delle cartoline dell'ISIS dall'Italia
Giovanni Drogo 28/04/2015
La notizia dei jihadisti che si scattano le foto ricordo davanti ai monumenti è di un anno fa ma Rita Katz e i giornali italiani la scoprono solo ora. L’inarrestabile macchina della propaganda dell’ISIS perde colpi? O stiamo peggiorando noi?
Ieri la direttrice del SITE Rita Katz ha postato su Twitter alcune foto che “dimostrerebbero” che l’ISIS avrebbe intenzione di colpire l’Italia. Le immagini infatti sono fotografie scattate in Italia (a Roma e a Milano) dove in primo piano è mostrato un foglio con scritto “arriveremo presto” oppure “siamo pronti per l’ora X”. La tesi della Katz è che queste foto dimostrano che i terroristi si trovano nel nostro Paese e sono già pronti a colpire. La realtà delle cose è ben diversa.
Se andassimo ad esempio a fare una ricerca inversa su Google Images utilizzando la foto del Colosseo scopriremmo ad esempio che ad aver comunicato per primo la notizia della nuova forma di propaganda dell’ISIS è stato (sempre via Twitter) il giornalista del Volkskrant Sakir Khader che il 24 aprile aveva postato le foto dei “selfie” dei jihadisti davanti al Colosseo e al Duomo di Milano.
Si potrebbe semplicemente pensare che i media italiani hanno imparato a seguire l’account Twitter della Katz per avere le notizie più aggiornate riguardo l’attività di propaganda dell’ISIS. In realtà le foto sono ancora più vecchie e, come è possibile evincere da questo articolo del Daily Mail e quest’altro pezzo di Al Arabiya, risalgono al giugno 2014. All’epoca l’account Twitter (ora sospeso) di un certo Abdul Malek/hyperterrorist (@truthsmaster) postò la foto rilanciata dalla Katz e da Khader nei giorni scorsi.
La cartolina romana faceva parte di una campagna di propaganda dove si invitavano gli utenti di Twitter a manifestare il proprio supporto all’ISIS postando una foto e l’hashtag #alleyesonisis. Le foto e i messaggi di sostegno arrivarono un po’ da tutto il Mondo dall’Australia agli Stati Uniti passando per l’Olanda (ma anche Spagna e Danimarca)
@BrendaStoter:support for ISIS from the Netherlands.All over the world isis supporters use hash tag #AllEyesOnISIS. pic.twitter.com/7gwAp5NkI2
— Hanan Shamoun (@HananShamounNL) June 20, 2014
Non è deliziosa la torta pro-ISIS andalusa? Certo, non è una gran minaccia come la foto davanti al Colosseo (a meno che non sia una bomba calorica)
e ovviamente per i paesi del mondo musulmano.
نصرة أخرى من بلاد يوسف بن تاشفين لدولة الأسلام #حملة_المليار_مسلم_لنصرة_الدولة_الإسلامية #AllEyesOnISIS pic.twitter.com/vzm8eUHFty
— أبو حذيفة (@khelafah_) June 20, 2014
Riassumendo quindi la notizia data da SITE non è una vera e propria notizia, e non è possibile dedurre da una foto che i terroristi dell’ISIS siano pronti a colpire l’Italia. Se si guarda poi questo stile di propaganda a livello globale si scopre che l’ora X sta arrivando in ogni parte del mondo. Difficile capire quale tra tutte le decine di Tweet del genere rappresenti una minaccia credibile e quale Tweet sia invece una manifestazione d’affetto nei confronti dello Stato Islamico relativamente innocua. Come ha spiegato una fonte dei Servizi all’Ansa:
Saremmo stupidi a dire che non c’e’ allerta, soprattutto alla vigilia di appuntamenti importanti come l’Expo ed infatti la vigilanza è ai massimi livelli e nessun segnale viene tralasciato. Ma non ci sono nuovi concreti elementi di allarme: siamo alla Jihad della parola”. Da parte dei simpatizzanti dell’Isis, o di semplici “disturbatori”, “c’e’ la consapevolezza – dice la fonte – che un qualsiasi messaggio siglato Stato Islamico postato sul web ha un’immediata cassa di risonanza sui media. E’ quello che sta avvenendo ormai da mesi. Dunque, sicuramente c’e’ grande effervescenza sui siti, sui social; da parte degli apparati di sicurezza c’e’ un profondo monitoraggio e nessuna sottovalutazione, ma un conto sono i messaggi postati su internet e un conto i pericoli reali.