“Ora serve il lockdown, il vaccino non è una soluzione immediata”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-14

Nino Cartabellotta di Fondazione Gimbe spiega che questo anno ci attende una situazione critica con un aumento dei decessi, se non verrà attuata velocemente una strategia soppressiva del virus

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‘Il vaccino non e’ una soluzione immediata, adesso serve un lockdown: senza un’immediata e rigorosa stretta, ci attende un anno di difficile convivenza con il virus, con ospedali ciclicamente al limite del collasso, continui tira e molla sull’apertura di scuole e attivita’ produttive e un aumento inesorabile dei decessi’. Cosi’ il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, annuncia la sua proposta per la gestione 2021 della pandemia: ‘Per centrare l’obiettivo di eliminare il virus – spiega – e’ indispensabile attuare rapidamente una strategia “soppressiva”, sul modello del lockdown italiano della prima ondata, cosi’ da ridurre in modo rilevante gli attualmente positivi e appiattire la curva epidemica’. Secondo Gimbe nella settimana 6-12 gennaio crescono i nuovi casi (121.644 vs 114.132) a fronte di un lieve calo del rapporto positivi/casi testati (29,5% vs 30,4%); stabili i casi attualmente positivi (570.040 vs 569.161), con lieve risalita dei ricoverati con sintomi (23.712 vs 23.395) e delle terapie intensive (2.636 vs 2.569); ancora in aumento i decessi (3.490 vs 3.300). ‘Le dichiarazioni del ministro Speranza alle Camere – conclude Cartabellotta – lasciano intuire che per il 2021 si intende perseguire una strategia di mitigazione puntando sui massimi risultati di copertura vaccinale e confidando nella massima efficacia del vaccino. Se a questo aggiungiamo tutte le incertezze che la crisi di Governo comporta il quadro e’ inquietante’

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